Il giro di campo di otto giorni fa, prima di Fiorentina-Bari, da parte di Giancarlo Antognoni, ha riportato di grande attualità il tema dello scarso legame fra il club presieduto dalla famiglia Della Valle e gli ex giocatori della storia viola. 'A Firenze sarò sempre Il secco, ma la cosa mi fa piacere - ha spiegato a Radio Toscana Claudio Merlo -. In Fiorentina ho indossato la maglia numero otto come la numero dieci, ma l'ho fatto sempre in maniera emozionante. Non ho visto il giro di campo di Antognoni perché mi hanno tolto la tessera che mi era garantita come ex giocatore, e quindi non torno da tempo a vedere la Fiorentina dal vivo. In realtà la tessera di abbonamento ce l'avrei, ma garantita per un posto in cui, se piove, prendo l'acqua. Questa società non è interessata agli ex giocatori viola, ne ha paura e non capisco perché. Fino ad adesso hanno fatto bene, ma un ex giocatore che vuole troppo bene alla Fiorentina non potrà mai fare del male al suo passato'.

'Mutu si sta facendo del male da solo, non sembra aver imparato niente dal passato - ha aggiunto il 64enne romano -. La colpa però anche in questa vicenda è della società, perché in una città in cui si sa tutto, basterebbe prendere Mutu per un orecchio e minacciarlo di una multa di centomila euro per ogni milione di euro che prende di ingaggio. Se gli fai diecimila euro di multa, non serve a niente. La discussione Frey-Prandelli? Bisognerebbe stare dentro lo spogliatoio per giudicare, anche se so che l'ex tecnico parlava poco con i giocatori, ma Prandelli dalla sua ha i risultati che per quattro anni ha raggiunto, ed è un signore del calcio, riconosciuto da tutti'.