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    Ex Salernitana, Radovanovic: 'De Sanctis non voleva i giocatori di Sabatini. E anche Iervolino ha deluso'

    Ex Salernitana, Radovanovic: 'De Sanctis non voleva i giocatori di Sabatini. E anche Iervolino ha deluso'

    Ivan Radovanovic, ex centrocampista della Salernitana, ha parlato senza freni a TuttoSalernitana.com, non risparmiando frecciate ai dirigenti del club campano: "Un altro problema sono anche tutti questi stranieri... Puoi mettere tutti gli interpreti del mondo, ma in campo l'interprete non c'è. Se non c'è dialogo in campo e non si crea un rapporto tra compagni, come vuoi arrivare all'obiettivo? E per far crescere questi giovani di prospettiva non puoi mandare via lo zoccolo duro, la vecchia guardia, quelli che hanno salvato la Salernitana. Chi è rimasto? Fazio e Gyomber, per il quale mi sono battuto affinché gli rinnovassero il contratto. La falsa partenza, purtroppo, non è un caso. Già dall'anno scorso non vedo il gruppo e il clima della passata stagione e questo è pericoloso. Lo dico a malincuore: non vedo, ad oggi, squadre messe peggio. E non parlo solo dal punto di vista tecnico...".

    PERCHE' NON SI E' PUNTATO SU ITALIANI O GIOCATORI CHE CONOSCESSERO IL CAMPIONATO - "Sono certo che gli allenatori hanno chiesto questo tipo di giocatori, probabilmente qualcuno ha fatto il contrario. Magari qualcuno voleva la riconferma di Ranieri e Ruggeri e appositamente sono stati mandati via. Gente che sarebbe rimasta volentieri".

    SOUSA - "Ha fatto bene nella sua operazione verità? E non ha detto tutto fino in fondo. Ranieri, Ruggeri, Djuric, Verdi... Tutti volevano restare a Salerno. Bonazzoli e Sepe sono stati messi ai margini. Cosa costruisci se non riparti da uno zoccolo duro?".

    IERVOLINO HA RIDIMENSIONATO BUDGET E AMBIZIONI O CHI LO CIRCONDA DA' CATTIVI CONSIGLI? - "Sono deluso anche dal presidente. Ogni società può fare la strada e il progetto che vuole, ma l'aspetto umano deve essere sempre prioritario. In tutte le società in cui ho giocato ho trovato direttori sportivi d'esperienza che mettevano al centro la componente umana. Oggi invece la Salernitana prende i calciatori leggendo le statistiche e i dati su internet. Il mondo del calcio va così? Va bene. Ma poi i risultati non arrivano. Il presidente è sempre quello che decide tutto, quindi la responsabilità è chiara. Io sono deluso perché ho ancora conservati i messaggi di complimenti dopo le vittorie con lo Spezia, con la Lazio. Mi hanno detto che erano orgogliosi di me. Poi a gennaio l'ho chiamato per dire che stavano circolando un sacco di bugie e di stupidaggini, utili a screditarmi e messe in giro ad arte per qualcuno. Ci sono testimoni. Io ci metto la faccia, quando a gennaio succedeva casino ho telefonato subito per il bene della Salernitana. Mi disse: 'Tra dieci giorni vengo e risolvo tutto"... E poi mi mandano al Collegio Arbitrale su indicazione del direttore sportivo? Veniva al campo, diceva che i giocatori devono stare bene e anche le loro famiglie e poi mi mandi via dalla sera alla mattina. Era troppo evidente, dal primo giorno, che De Sanctis non volesse i calciatori portati da Sabatini e da altri dirigenti. Di De Sanctis non vorrei proprio parlare. Bastava poco per rendere grande la Salernitana. Il presidente ha fatto investimenti, non si può negare, bastava toccare le corde giuste e affidare le cariche importanti alle persone giuste. Volete fare un progetto sui giovani? Ok. Ma di quelli attualmente in rosa chi è che ha tutto questo potenziale per poterlo vendere e fare plusvalenza? Ma io amo la Salernitana e la mia delusione va oltre: noi ci dobbiamo salvare".

    IMPORTANTE SEGUIRE INZAGHI SUL MERCATO? - "C'è poca gente d'esperienza, la vedo difficile. A gennaio devi arrivarci bene, devi fare punti. Se la classifica peggiora ci saranno calciatori che accetteranno Salerno solo se li paghi tanto. Ora si va a Genova, campo che conosco benissimo. Sarà una battaglia, contro una neopromossa che ha speso tanti soldi e preso gente già pronta e di livello. Io penso sempre allo spogliatoio: chi viene in Italia e gioca per una squadra che ti paga deve imparare presto la lingua, altrimenti non rende".

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