Ex Genoa, Braglia a CM: 'Marassi non è più un fattore'
Dopo il pareggio con l’Empoli Gasperini si sfogato prendendosela con i tifosi. Vent’anni fa una scena simile capitò con Bagnoli in panchina. A quei tempi il portiere del Genoa era Simone Braglia che in esclusiva a Calciomercato.com ha parlato della situazione che si è creata in casa rossoblù.
Gasperini è arrivato a dire che per il suo Genoa è meglio giocare fuori casa, è davvero un problema Marassi per il Grifone?
‘Il Ferraris ora non è più un fattore come ai miei tempi. Ricordate l’anno del quarto posto? In casa vincemmo sempre a parte i due pareggi con Cagliari e Milan. C’è un po’ di malcontento che ho avvertito durante le molte partite che ho visto al Ferraris. In un futuro prossimo potrebbe diventare una situazione pericolosa, anche se mi auguro che il tifoso genoano, da sempre intelligente e legato al club capisca che una situazione del genere gli si può ritorcere contro.’
Una situazione difficile come questa come viene percepita dagli uomini in campo?
‘Un giocatore può risentire in modo negativo della gente che mormora vicino a sé in uno stadio. Così magari invece di cercare la giocata sceglie di passare subito la palla per non sbagliare. La squadra ha bisogno di amalgamarsi e i nuovi di inserirsi e c’è bisogno di tempo. Io mi ricordo che all’inizio dell’anno in cui andammo in Europa qualcuno contestava Tomáš Skuhravý.’Come si riparte dopo uno sfogo simile?
‘Vincere fa sempre bene ma deve migliorare il rapporto tra tutte le componenti. Lo sfogo di Gasperini non è rivolto solo alla situazione post Empoli. A Genova c’è dell’ostilità latente ormai da tempo da parte di una piccola parte di tifoseria. Non c’è più armonia e questo si riflette in maniera negativa sulla squadra. Mi sembra di rivivere la situazione che ho vissuto io a Genova.’
Un augurio per il Genoa?
‘Io sono un tifoso genoano, amo questi colori e la città di Genova. Vedere il Genoa disgregarsi non mi piace, bisogna riuscire ad essere uniti nelle difficoltà per tornare a solcare i palcoscenici che il Grifone merita.’