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    Ex Bologna, Guaraldi su Diamanti: 'Venimmo quasi alle mani'. Rabbiosa replica del giocatore

    Ex Bologna, Guaraldi su Diamanti: 'Venimmo quasi alle mani'. Rabbiosa replica del giocatore

    L'ex presidente del Bologna Albano Guaraldi spara a zero contro Alessandro Diamanti dalle pagine del Corriere dello Sport: "Sono due anni che taccio, ma la continuità con la quale il giocatore accusa il Bologna per la sua cessione mi ha stupito. Lui è andato via di fronte ad un contratto milionario. La moglie piangeva e batteva i piedi perché voleva andare in Cina. Io e il calciatore venimmo quasi alla mani quando lui scoprì che in un primo momento avevo rifiutato la cessione per motivazioni legate alle garanzie finanziarie della prima offerta. Diamanti ha poi iniziato a demotivare tutta la squadra, a chiedere l'esonero di Pioli dopo ogni partita, ha fatto il lavaggio di testa a tutti i suoi compagni e ha contribuito in maniera decisiva alla retrocessione. Prima del Natale del 2013, prima dell'ultima gara del 22 dicembre contro il Genoa mi disse: vinciamo questa poi però Pioli va esonerato, altrimenti la prossima contro il Catania la perdiamo. Quando un giocatore vuole andare non puoi farci niente: Ramirez arrivava svogliato e si allenava male, Diawara ha preso e se ne è andato... In questi casi c'è poco da fare, si può solo cercare di evitare danni economici per il club“. 

    A stretto giro la risposta del trequartista, oggi al Palermo, attraverso Instragram: "In questi anni ho preferito evitare l’argomento con la stampa, perché chi è vero con se stesso non ha bisogno di giustificarsi. Io a Bologna ho scelto di viverci e la dignità e il rispetto viene prima di ogni cosa. Non cerco sicuramente l'affetto di una città a priori. Viviamo in un mondo libero dove ognuno può e deve esprimere i propri pensieri, ma è giusto farlo con un buon senso e soprattutto in base a cose vere. Mi fa rabbia esser giudicato furbo e stratega, quando uno dei miei più grandi difetti o qualità è proprio non riuscire a programmare nemmeno il giorno dopo. Mi fa rabbia (e soprattutto è incazzata Lei, la Silvia) leggere storie su comportamenti di mia moglie, quando entrambi non ricordiamo di incontri con la dirigenza se non oltre un buongiorno/buonasera allo stadio. Lei, che probabilmente è la persona più corretta e sincera d'animo che io possa conoscere. A distanza di quasi tre anni mi chiedo perché si debba parlare ancora di noi, questa storia. Addirittura in prima pagina! Credo sia passato tanto tempo, ed ognuno ha preso le proprie strade. BE HAPPY".

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