Ex Toro Casagrande, confessione shock: 'Cocaina, eroina, alcol e doping'
Autobiografia shock per Walter Casagrande, ex attaccante brasiliano che fra il 1987 e il 1993 giocò in Italia, con le maglie di Ascoli e Torino.
"Mi sono fatto di tutto. Cocaina, eroina, canne, tequila, doping: per 20 anni ho giocato alla roulette russa", rivela Casagrande, classe 1963, nel libro intitolato "Casagrande e i suoi demoni".
Casagrande racconta che la sua dipendenza dalle sostanze stupefacenti iniziò all'inizio degli anni '80, quando giocava nel Corinthians: "A quei tempi, però, ci andavo ancora piano: solo qualche canna e qualche preparato di cocaina".
Durante la sua esperienza in Europa (Porto nel 1986-87, poi Ascoli e Torino), niente droga e alcol, ma tanto doping, rivela Casagrande: "Ci obbligavano a fare dell'iniezioni intramuscolo e il risultato era sbalorditivo. Dopo un po' mi sono rifiutato di continuare".
A fine carriera, nel 1997, l'abisso e i demoni: "Mi sentivo tremendamente vuoto e cercavo rifugio nella droga. In una sola sera ero capace di sniffare tre grammi di cocaina e poi iniettarmi una dose di eroina, fumarmi una canna e bermi una bottiglia di tequila. Per anni ho giocato alla roulette russa, copiando quella spinta all'autodistruzione che vedevo nei miei miti del rock, da Jim Morrison a Janis Joplin e Jimi Hendrix".
Oggi, dopo quattro ricoveri per overdose e la disintossicazione in una clinica, la rinascita e la forza di raccontare la propria storia: "Mi sento rinato".