
Ex arbitro Casarin: |'Juve-Napoli non a un giovane'
A Radio Crc nella trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Paolo Casarin, ex arbitro di serie A:
I sei arbitri? L’idea è buona e tende a colmare il deficit creato con gli anni. Può diventare uno strumento interessante ma anche negativo e per ora non si capisce qual è lo spartiacque. Errori che erano sotto l’osservazione dell’arbitro centrale e dell’addizionale lo sono anche adesso con sei arbitri in campo e il gol di mano di Klose, non visto da nessuno, lo dimostra. Con sei arbitri, bisogna avere una riserva importante di arbitri e per fare questo bisognerebbe anche fare reclutamento adeguato.
"A chi farei dirigere Juve-Napoli? Bisognerebbe capire, con questo sistema, chi potrebbero essere i sei arbitri giusti. Juve-Napoli di qualche mese fa, in Supercoppa, era arbitrata sulla carta da gente esperta ma poi come sappiamo tutti, la direzione non andò troppo bene. E’ importante che tra di loro si aiutino a vicenda. Una cosa è certa: non potrà essere un giovane".
"Orsato? Mi pare un buon arbitro, abbastanza stabile. Per essere un buon arbitro, bisogna non sbagliare in maniera continuativa.
Scambio di arbitri tra Federazioni? Potrebbe essere un’idea. Nella mia lunga esperienza, ci sono stato momenti in cui quest’idea fu messa in pratica. Anche in tempi recenti se né parlato ma c’è un po’ di gelosia tra le Federazioni e se l’arbitro italiano va a dirigere la partita più importante in Francia, i francesi non sarebbero contenti, stessa cosa se il francese venisse ad arbitrare il derby o Napoli-Juventus.
"Se esiste la sudditanza psicologica? Non si può escluderla, mai. È un fiore che può sbocciare in 30 secondi senza volerlo perché la debolezza dell’uomo è enorme.
Juventus e Napoli sono due belle squadre. Gli azzurri son più stabili perché hanno un gioco d’attacco definito. I tre protagonisti dell’attacco azzurro sono straordinari, il centrocampo è forte ed è una squadra cresciuta di anno in anno. La Juventus invece ha un gioco più complicato e quando qualcosa non funziona, ne risente l’intera squadra”.