SOLO MILAN. Evani a CM: 'Donadoni pronto per il Milan. Il Barça ha paura dei rossoneri'
In vista dell’attesissima sfida di stasera tra Milan e Barcellona di Champions League, Calciomercato.com ha contattato in esclusiva l’allenatore della Nazionale italiana Under 19 Alberigo Evani, nonché grande ex calciatore del Milan allenato da Arrigo Sacchi a fine degli anni ’80. Un Milan capace di segnare un’epoca e che si è spesso confrontato col Barcellona in quegli anni (battendolo spesso, come in occasione della finale di Supercoppa Europea del 1990 quando Evani siglò su punizione il gol vittoria nel match di San Siro).
Buongiorno, mister. Partiamo dalla sua esperienza alla guida dell’Under 19: la squadra è qualificata alla Fase Elite (in Russia dal 22 al 27 maggio) di qualificazione al prossimo campionato europeo in Lituania e siete stati inseriti in un girone con Russia, Ucraina e Turchia. Previsioni?
“Si tratta di un gruppo complicato e composto da formazioni molto attrezzate, ma sono convinto di avere in mano un gruppo di buoni calciatori e abbiamo tutte le possibilità per fare bene. La nostra speranza è di qualificarci alla fase finale del torneo; sarà fondamentale arrivarci in buone condizioni fisiche e senza le defezioni che hanno caratterizzato il percorso della scorsa annata (quando l’Italia fu eliminata nella gara decisiva contro la Spagna poi vincitrice del trofeo in Estonia, ndr)".
Nella sua squadra figurano molti giovani talenti, alcuni dei quali hanno già goduto di una discreta ribalta in Serie A. Ci può fare qualche nome di qualche calciatore che l’ha particolarmente impressionata?
“Potrei fare il nome di Benassi che ha avuto modo di debuttare con l’Inter o del centrale difensivo della Roma Romagnoli. E poi c’è il fratello di Lorenzo Insigne del Napoli, Roberto, che è un giocatore molto valido ma per il quale i paragoni col fratello maggiore sono impropri. Per il momento, Lorenzo resta di un’altra categoria”.
E cosa può dirci, invece, di Antonio Palma, centrocampista offensivo di proprietà dell’Atalanta, in gol nell’ultima amichevole disputata e vinta con i pari età della Germania?
“E’ un ragazzo dotato di grandissima tecnica, che sa giocare a pallone e che rappresenta alla perfezione il tipo di calciatore su cui puntiamo, ossia in grado di fare tanto la fase offensiva che quella difensiva, nonostante non sia in possesso di un grande fisico".
Il suo lavoro di allenatore di una nazionale giovanile è correlato in qualche modo a quella della Nazionale A di Cesare Prandelli? Da parte della Federazione avverte un’attenzione diversa rispetto al passato per il discorso legato alla crescita dei giovani?
“Assolutamente. Grazie al lavoro portato avanti dal coordinatore tecnico Arrigo Sacchi, la FIGC è stata sensibilizzata maggiormente su questo tema. Sono aumentate le occasioni per gli stage e con l’incremento delle amichevoli internazionali, si dà l’opportunità ai nostro giocatori di confrontarsi su palcoscenici di grande importanza per la loro crescita. Io, così come gli altri tecnici, abbiamo ricevuto istruzioni sul percorso di lavoro da intraprendere con questi ragazzi e anche a livello tattico si lavora nella prospettiva di crescere calciatori pronti un domani per la Nazionale dei grandi. Ogni mese avvengono degli incontri con Sacchi per fare il punto della situazione e nel prossimo incontro del 25 di questo mese ci sarà anche Prandelli col suo staff. Il ct si è già dimostrato molto attento al nostro operato, come dimostra anche il debutto nella formazione A di diversi elementi dell’Under 21".
Veniamo al suo passato da giocatore del Milan e quindi alla grande sfida che attende questa sera i rossoneri contro il Barcellona. Pronostico chiuso il Milan può strappare un buon risultato?
“Ovviamente partiamo dal presupposto che gli spagnoli sono i più forti al mondo sia sotto il profilo del collettivo che di alcune individualità. Ma il Barça non sarà stato troppo contento di aver trovato il Milan il giorno del sorteggio, perché i rossoneri restano una formazione molto rispettata in campo europeo. E sono dell’idea che i ragazzi di Allegri abbiano le qualità per dare fastidio ai propri avversari. Inoltre, il Milan delle ultime settimane è un avversario che ha ritrovato la fiducia nel gioco e nei risultati e in questo momento è un cliente scomodo per chiunque”.
Nelle ultime ore ha tenuto banco la diatriba tattica legata alla possibilità di limitare le giocate di Messi: cosa si può fare per neutralizzarlo e cosa deve fare il Milan per sperare di uscire dal campo con un buon risultato?
“Messi non può essere certo marcato a uomo, perché salterebbe chiunque si trovasse di fronte. Ci sarà bisogno di una squadra compatta, corta e in cui tutti si mettano a disposizione del compagno per non concedergli spazio. E comunque, il Barça non è solo Messi… Ci sono anche Xavi, Iniesta… Il Milan dovrà essere bravo a recuperare palla e ripartire con grandissima velocità”.
A proposito di Milan… Lei ha vestito per molti anni questi colori e ha intrapreso la carriera di tecnico partendo proprio dalle giovanili rossonere. Ha l’ambizione di diventare un giorno l’allenatore della prima squadra?
“La risposta è scontata, avendo dedicato più di metà della mia vita al Milan, con 16 da calciatore (partendo dal settore giovanile) e 10 da allenatore. Ovviamente porto avanti il mio lavoro coltivando questa speranza per il futuro”.
Un suo celebre compagno nel Milan di Sacchi, Roberto Donadoni, oggi guida il Parma ma pare essere uno dei possibili candidati alla sostituzione di Massimilano Allegri. Lo reputa pronto per guidare il Milan?
“Roberto era un giocatore molto intelligente e tattico già quando scendeva in campo. In questi anni ha fatto molta esperienza, anche alla guida della Nazionale, e ha assolutamente tutte le carte in regola per dirigere una formazione di alto livello. Il suo Parma ha un’identità di gioco precisa ed è una squadra che mostra un buonissimo calcio”.