Getty Images
Europei femminili, nessuno gioca male come l'Italia. Anche il ct Bertolini rischia in caso di flop col Belgio
Dopo aver visto tutte le Nazionali dell’Europeo femminile e, in qualche caso, più di una volta, sono arrivato ad una desolante conclusione: non ce n’è una che giochi male quanto l’Italia. Anche tra quelle che sono già state eliminate o che hanno chiuso a zero punti, nessuna è così scarica e molle, amorfa e senza gioco. Ovviamente mi duole dirlo, perché sono un sostenitore di Milena Bertolini, il nostro ct, e perché non posso certo dimenticare quello che le sue ragazze seppero fare al Mondiale di tre anni fa, quando un’intera nazione si innamorò di loro.
Così, a poche ore dalla partita decisiva con il Belgio, mi scopro tra due tendenze: da una parte, sogno e spero l’improvvisa riscossa dell’Italia; dall’altra temo che la tendenza sia irreversibile e arrivi una precoce eliminazione. Finora le azzurre hanno giocato in maniera decente, anche se poco ordinata, solo la mezz’ora finale contro l’Islanda. Avrebbero potuto vincere in rimonta (palo di Bonansea e conclusione di Simonetti fuori di un niente), ma avrebbero potuto anche perdere perché, in contropiede e con la squadra lunga, abbiamo rischiato almeno un paio di volte di concedere il secondo gol alle islandesi, ragazze fisiche, ma anche un po’ ruvide, che compongono una Nazionale complessivamente modesta. Non aver battuto l’Islanda è più grave che aver perso 5-1 dalla Francia, perché le transalpine sono di un altro pianeta, mentre l’Islanda è un avversario che, se vuoi qualificarti, devi battere senza indugio.
Fosse accaduto, questa sera avremmo due risultati su tre a disposizione, mentre ne abbiamo uno solo e, per una squadra che fatica a segnare e tende ad una scarsa serenità, man mano che il tempo passa, il problema potrebbe diventare insormontabile. A maggior ragione se nel calcolo delle eventualità, peraltro improbabili, mettiamo che l’Islanda passa vincendo con la Francia già qualificata e in campo con le riserve. Comunque, siccome non credo ad una Francia rinunciataria e remissiva, ritengo che la vittoria ci qualifichi, anche se penso che sarà dura, durissima, addirittura improbabile. Il Belgio sarebbe un avversario facile in condizioni normali, ma così, cioé in piena corsa per la qualificazione che, in caso di vittoria della Francia, otterrebbe anche con un pari, è un Everest da scalare quasi a mani nude.
Al novanta per cento non giocherà il capitano Sara Gama che, ai problemi ad un ginocchio, ha abbinato prove opache e zeppe di errori. La sostituirebbe Bartoli che non è un centrale, ma un terzino di riserva perchè ha perso il posto a beneficio di Bergamaschi. E questa è una prima incongruenza: perché non Lenzini che è stato il miglior centrale del campionato ed è specifica nel ruolo? A sinistra, nel ruolo di esterno basso, giocherà Boattin. Più complicato anche scegliere il trio di centrocampo: Simonetti, la migliore contro l’Islanda, è diventata intoccabile insieme a Rosucci. Caruso, invece, potrebbe lasciare il posto a Giugliano, la più deludente con la Francia.
Davanti, siccome la partita va vinta, Bonansea (inspiegabilmente esclusa nel primo tempo con l’Islanda), Girelli e Giacinti. Personalmente mi affiderei a Daniela Sabatino, ovvero a colei che ha vinto il titolo dei cannonieri nella stagione appena conclusa. Naturalmente siamo tutti ct anche se nessuno oggi vorrebbe vestire i panni di Bertolini. Se l’Italia viene eliminata anche lei può essere messa in discussione, nonostante un contratto che scade nel 2023 e una qualificazione al Mondiale dell’anno prossimo già virtualmente raggiunta. Non resta che provarci. Dando il massimo che abbiamo. Purtroppo non è molto.
Così, a poche ore dalla partita decisiva con il Belgio, mi scopro tra due tendenze: da una parte, sogno e spero l’improvvisa riscossa dell’Italia; dall’altra temo che la tendenza sia irreversibile e arrivi una precoce eliminazione. Finora le azzurre hanno giocato in maniera decente, anche se poco ordinata, solo la mezz’ora finale contro l’Islanda. Avrebbero potuto vincere in rimonta (palo di Bonansea e conclusione di Simonetti fuori di un niente), ma avrebbero potuto anche perdere perché, in contropiede e con la squadra lunga, abbiamo rischiato almeno un paio di volte di concedere il secondo gol alle islandesi, ragazze fisiche, ma anche un po’ ruvide, che compongono una Nazionale complessivamente modesta. Non aver battuto l’Islanda è più grave che aver perso 5-1 dalla Francia, perché le transalpine sono di un altro pianeta, mentre l’Islanda è un avversario che, se vuoi qualificarti, devi battere senza indugio.
Fosse accaduto, questa sera avremmo due risultati su tre a disposizione, mentre ne abbiamo uno solo e, per una squadra che fatica a segnare e tende ad una scarsa serenità, man mano che il tempo passa, il problema potrebbe diventare insormontabile. A maggior ragione se nel calcolo delle eventualità, peraltro improbabili, mettiamo che l’Islanda passa vincendo con la Francia già qualificata e in campo con le riserve. Comunque, siccome non credo ad una Francia rinunciataria e remissiva, ritengo che la vittoria ci qualifichi, anche se penso che sarà dura, durissima, addirittura improbabile. Il Belgio sarebbe un avversario facile in condizioni normali, ma così, cioé in piena corsa per la qualificazione che, in caso di vittoria della Francia, otterrebbe anche con un pari, è un Everest da scalare quasi a mani nude.
Al novanta per cento non giocherà il capitano Sara Gama che, ai problemi ad un ginocchio, ha abbinato prove opache e zeppe di errori. La sostituirebbe Bartoli che non è un centrale, ma un terzino di riserva perchè ha perso il posto a beneficio di Bergamaschi. E questa è una prima incongruenza: perché non Lenzini che è stato il miglior centrale del campionato ed è specifica nel ruolo? A sinistra, nel ruolo di esterno basso, giocherà Boattin. Più complicato anche scegliere il trio di centrocampo: Simonetti, la migliore contro l’Islanda, è diventata intoccabile insieme a Rosucci. Caruso, invece, potrebbe lasciare il posto a Giugliano, la più deludente con la Francia.
Davanti, siccome la partita va vinta, Bonansea (inspiegabilmente esclusa nel primo tempo con l’Islanda), Girelli e Giacinti. Personalmente mi affiderei a Daniela Sabatino, ovvero a colei che ha vinto il titolo dei cannonieri nella stagione appena conclusa. Naturalmente siamo tutti ct anche se nessuno oggi vorrebbe vestire i panni di Bertolini. Se l’Italia viene eliminata anche lei può essere messa in discussione, nonostante un contratto che scade nel 2023 e una qualificazione al Mondiale dell’anno prossimo già virtualmente raggiunta. Non resta che provarci. Dando il massimo che abbiamo. Purtroppo non è molto.