Euroconsigli per gli acquisti: Chadli, dal Belgio un altro giovane di prospettiva
Nella cultura araba il nome Nacer indica un individuo vincente, baciato dalla sorte, qualità che sembrano non mancare ad un 23enne già protagonista in Eredivisie con la maglia del Twente. Nella terra dei tulipani è sbocciato un ragazzo marocchino ma belga di nascita, nazionalità che ricopre anche in campo internazionale con i “Diavoli Rossi” di Marc Wilmots. Un diamante grezzo in rampa di lancio: parliamo di Nacer Chadli, prossimo protagonista di “Euroconsigli per gli acquisti”. Vale la pena fare la sua conoscenza.
NOME: Nacer
COGNOME: Chadli
DATA DI NASCITA: 02/08/1989 (23 anni)
NAZIONALITÀ: Belga-Marocchina
ALTEZZA/PESO: 1.87 cm x 80 kg
RUOLO: Ala, Trequartista
CLUB: Twente (Olanda)
VALORE DI MERCATO: 7.000.000 Euro
SCADENZA CONTRATTO: giugno 2014
Liegi-Apeldoorn-Enschede rappresentano tre tappe per un totale di 300 km, un percorso tra Belgio e Olanda costellato da edifici gotici, una natura rigogliosa e i classici mulini dei Paesi Bassi. È il tour che Nacer Chadli, ala d’attacco classe ’89, ha affrontato per entrare nel calcio che conta. Rigorosamente in piedi sui pedali.
La militanza tra le fila dei Tukkers (soprannome conferito agli abitanti della regione di Twente) ha concesso al golden boy maglia numero 22 i primi successi personali, la patinata ribalta continentale e un contratto a tempo indeterminato in Nazionale, dettaglio non da poco considerata la convivenza con i vari Eden Hazard, Dries Mertens e Kevin De Bruyne. Non c’è da stupirsi che il Belgio, perfezionato il ricambio generazionale, stia deliziando la platea europea. Ma facciamo un passo alla volta.
Nacer Chadli nasce nel 1989 a Liegi da genitori marocchini, cittadinanza che mantiene accanto al passaporto belga e che lo rende eleggibile per entrambe le selezioni nazionali. Agevolato da una struttura longilinea ricopre il ruolo di centravanti nelle academy di JS Thier-à-Liège, Standard Liegi e negli olandesi del MVV Maastricht. Circola un curioso aneddoto riguardo al primo contratto professionistico di Chadli, strappato alla concorrenza dagli olandesi dell’AGOVV Apeldoorn allora militanti nella Eerste Divisie (la serie cadetta oranje). Per ostacolare l’interesse degli 007 rivali, il direttore tecnico Ted van Leeuwen utilizzò lo pseudonimo “Kaliffe” riferendosi al talento di Liegi, prima di blindarlo nell’estate del 2007. Che la società blues, già trampolino di lancio per Klaas-Jan Huntelaar ed il “Messi belga” Mertens avesse a cuore la linea verde era risaputo nei Paesi Bassi. Ma vedere il pupillo d’origine maghrebina segnare 17 reti alla prima stagione con la rosa maggiore, insomma, fu un autentico exploit. Nell’estate del 2010 i campioni d’Olanda del Twente vincono l’asta per accaparrarselo, facendo di Enschede la nuova dimora per l’ala divenuta ufficialmente belga. Già, perché nonostante il debutto in una gara dal valore non competitivo del Marocco (17 novembre 2010 contro l’Irlanda del Nord), e sebbene fosse a conoscenza della Coppa d’Africa del 2015 organizzata proprio dal Regno di Mohammed VI, l’attraente proposta dell’ex ct George Leekens lo convinse ad arruolarsi nei “Diavoli Rossi”. Intanto il califfo della Vallonia si consacra nel Twente agli ordini di tre allenatori diversi, Preud’homme, Co Adriaanse e McClaren, accomunati però da un calcio godibile e concreto. Il palmares di Chadli recita una Coppa e una Supercoppa d’Olanda, ma l’attuale stagione del Twente tra Eredivisie ed Europa League può solo arricchire il suo bagaglio personale.
A dispetto di un fisico slanciato da prima punta, Nacer Chadli è un esterno d’attacco d’indubbia progressione, rapidità ed eleganza. Letale nell’uno contro uno, bravo ad affondare sulle corsie e insidioso anche da calcio piazzato. Essendo cresciuto come prima punta sa gonfiare la rete, ma arretrando il proprio raggio d’azione ha imparato a mettersi al servizio dei compagni: il bottino di questo primo scorcio stagionale tra campionato, Europa League e qualificazioni Mondiali recita infatti 9 gol e 7 assist. Destro naturale, imperversa sull’out sinistro per potersi accentrare e accendere la luce, ma è in grado di ripetere le movenze anche sul corridoio opposto avendo raffinato il proprio mancino. È un giovane diligente e creativo, tanto da potersi calare nelle vesti di trequartista a gara in corso. Il suo cartellino (7 milioni di Euro) rappresenta un investimento oculato, a maggior ragione in tempi di austerity, ma il calcio italiano gli concederebbe una vetrina ben più congeniale dell’Eredivisie.
Classe mediterranea, effervescenza oranje e rigore nordico. Provare per credere.