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  • Colombia: Jhon Cordoba nuovo Falcao

    Colombia: Jhon Cordoba nuovo Falcao

    • Luca Cassia

    Un tetris in salsa colombiana, o se preferite un’ardua questione di eredità. Perso l’esaltante Radamel Falcao nell’estate del 2011 e senza un puntero d’area di rigore (quale Hulk non era) per i dodici mesi successivi, il Porto ha scovato in Messico un novello crack di provata efficacia: Jackson Martínez, ariete che al primo semestre europeo ha già varato le 20 reti tra i Dragoni. Che il passaggio di testimone fosse esclusivamente colombiano, tendenza calcistica tanto attuale quanto stuzzicante, lo conferma Jhon Córdoba, ennesimo prodotto del movimento cafetero. Va a lui la copertina di “Euroconsigli per gli acquisti”.

    NOME: Jhon Andrés.

    COGNOME: Córdoba Copete.
    DATA DI NASCITA: 10/05/1993 (19 anni).
    NAZIONALITÀ: Colombia.
    ALTEZZA/PESO: 1.88 cm x 84 kg.
    RUOLO: Centravanti.
    CLUB: Jaguares de Chiapas (Messico).
    VALORE DI MERCATO: 800.000 Euro.
    IN ITALIA FAREBBE COMODO A: Fiorentina, Lazio e Udinese.

    A dire il vero questo aitante 19enne non milita nel vecchio continente, piuttosto nei messicani del Jaguares orfani del Martínez di cui sopra, uomo entrato nella storia dei Felinos. Per rimpiazzarlo parve lampante affidarsi al suo giovane connazionale Córdoba, già etichettato come il “Drogba colombiano” e futuro oggetto di un’altra maxi plusvalenza. Il Mondiale sudamericano under 20 appena concluso parla chiaro: il successo dei cafeteros ha trovato in lui, in Miguel Borja, nel pescarese Quintero, in Nieto e Perea la colonna offensiva della Colombia del domani.

    Soprannominato “El Triciclo” analogamente al padre Manuel Acisclo, gloria del calcio nazionale, l’attaccante nativo di Istmina muove i primi passi nell’Envigado, club che consacrò anche Fredy Guarín, James Rodríguez ed il coetaneo Quintero. Forte di un bottino rispettabile e di una fama costruita in maglia arancioverde, nel luglio scorso salpa per il Messico destinazione Tuxtla Gutiérrez, storico centro azteco e capitale del Chiapas, nonché tana dei Jaguares. La prima parentesi nell’Apertura mexicana non è delle più memorabili complice l’ordinario campionato dei Naranjas: per Córdoba un gol e due assist (maturati in un solo match, contro il San Luis), tredici presenze delle quali meno della metà dal primo minuto per volere del tecnico Cruz, ancorato al tandem colombiano (ebbene sì) Rey-Arizala.

    Non ancora ventenne ma dotato di mezzi tecnici e atletici notevoli, comprovati nel recente Sub-20 con quattro reti e l’entusiasmo degli addetti ai lavori, Jhon Córdoba colpisce in primis per potenza e prestanza tali da renderlo un ideale riferimento avanzato. I fondamentali sono di tutto rispetto, a completare il cocktail si shakerano senso del gol, carattere e lettura tattica. Rappresenta un prospetto invitante, tuttavia da sgrezzare possibilmente in un palcoscenico europeo.

    I club italiani hanno già pescato nella kermesse latina under 20, autentico Klondike per osservatori in cerca di talentuose leve. La Fiorentina, aggrappata al redivivo Luca Toni, insegue una prima punta con l’aggravante dell’incognito destino di Stevan Jovetić. Un’impellenza in fotocopia per la Lazio alle prese con Klose, modello di integrità e killer instict ma a giugno ormai 35enne. Guarda caso l’età di Di Natale: nessuno tocchi Totò, ma l’accoppiata Muriel- Córdoba farebbe le fortune della dirigenza friulana, lungimirante nella gestione dei baby sudamericani. E chissà che i due conterranei non vadano a comporre l’attacco della Tricolor, Falcao e Martínez permettendo.


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