Euro 2024: quanto valgono le maglie, in campo ricavi per oltre 200 milioni
Un accordo che porterà così al sorpasso su Francia-Nike, che oggi vale 50,5 milioni annui, mentre sul terzo gradino c’è l’accordo da 37 milioni annui di Nike con l’Inghilterra. La prima nazionale targata Adidas in termini di ricavi sarà l’Italia, che dopo l’addio a Puma incassa circa 35 milioni di euro a stagione, rispetto ai 20 milioni della Spagna sempre legata ad Adidas. Solo le maglie delle top 5 nazionali in campo ad Euro 2024 valgono così 192,5 milioni di euro l’anno.
In totale, sono sei i brand protagonisti ad Euro 2024 per quanto riguarda le sponsorizzazioni: oltre alle due big, ci sono infatti anche Puma, Macron, Joma e Hummel. Una battaglia anche in questo caso vinta da Nike, che veste nove nazionali (pari al 37,5%), rispetto alle sei di Adidas (25%), le quattro di Puma (16,7%), le due a testa di Macron e Joma (8,3% ciascuna) e la Danimarca legata a Hummel (4,2%).
La crescita della cifra complessiva tuttavia è legata in particolare al miglioramento delle entrate per Spagna e Italia, con l’Italia che è passata dai 40,7 milioni del 2019 a 70,8 milioni nel 2023, che stando al budget saliranno ulteriormente a 74 milioni per il 2024. Una crescita costante in termini commerciali per la FIGC.
Quello delle royalties e del merchandising è un tema su cui inciderà anche la partecipazione proprio ad Euro 2024. Secondo infatti i dati del Bilancio Integrato della FIGC, tra il 2008 e il 2022 sono stati venduti 2,9 milioni di prodotti di merchandising ufficiale in Italia e 10,3 milioni all’estero, per un totale di 13,2 milioni: di questi, il 60% è stato venduto nei sei anni in cui l’Italia ha partecipato a grandi tornei, mentre il restante 40% è stato venduto negli altri nove anni.
Considerando il rapporto tra ricavi commerciali e fatturato, la Francia è così quella in cui gli sponsor hanno un impatto più rilevante, con 121 milioni di ricavi nel 2023 pari al 43% dei ricavi aggregati: seguono la Germania (156 milioni nel 2022, pari al 41,5% del fatturato) e l’Italia, con un impatto pari al 35% rispetto al 20% della Spagna e al 18% dell’Inghilterra.
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