Euro 2016: da Evra a Ibra e Kovacic, quanti big nella flop 11. VOTATE
TATARUSANU: non gli si possono attribuire colpe per il gol subito da Giroud contro la Francia, per l'evidente carica del centravanti dell'Arsenal. L'errore grave è quello commesso contro l'Albania. Un'uscita, sul gol di Sadiku, che ha condannato all'eliminazione la sua Romania.
LICHTSTEINER: l'arrivo di Dani Alves ha tolto certezze al pendolino svizzero? A giudicare dalle prestazioni offerte in questo Europeo, sì. Incerto nell'esordio con l'Albania, con un intervento dubbio in area di rigore, si è ripetuto contro la Romania, con l'arbitro che questa volta ha visto l'entrata scomposta. Da capitano esperto avrebbe dovuto guidare i suoi compagni e trasmettere tranquillità, ma ha fatto l'opposto.
PEPE: il Portogallo è riuscito a strappare il passaggio agli ottavi all'ultimo respiro. Nel deludente girone di Ronaldo e compagni, il difensore del Real Madrid si è reso protagonista di tante, troppe disattenzioni.
EVRA: come il collega della Juventus Lichtsteiner, anche lui è apparso logoro dopo la stagione con i bianconeri. Un esempio su tutti? Il rigore nella prima partita, con la Romania.
KONOPLYANKA: se l'Ucraina è l'unica squadra ad aver chiuso il girone con 0 punti, i principali responsabili sono lui e Yarmolenko. L'aggravante, per l'esterno del Siviglia, è data dall'imprecisione sotto porta che ha portato gli uomini del ct Fomenko a non segnare neanche un gol.
KOVACIC: tra i giocatori più chiacchierati sul mercato, con Juventus e Milan che hanno fatto più di un sondaggio per lui, il talento incompiuto del Real Madrid non è riuscito a trovare spazio nella super Croazia. Anche quando Modric non è stato a disposizione, il ct Čačić gli ha preferito Rog.
ALABA: l'Austria si è presentata in Francia con nove vittorie su dieci partite nelle qualificazioni. Poi, qualcosa si è rotto e nel mirino delle critiche non poteva che finire lui, il "calciatore totale" del Bayern Monaco e il più rappresentativo delle sua nazionale.
GÖTZE: dalla finale Mondiale in Brasile, non è più lui. Con il Guardiola ha perso il posto in squadra, Löw gli ha dato fiducia schierandolo titolare nelle prime due gare della Germania, ottenendo però scarse risposte. Non appena ha schierato, come centravanti, Mario Gomez, è arrivato il gol dell'ex Fiorentina. Che i campioni del mondo abbiano bisogno di un vero numero 9?
IBRAHIMOVIC: da uno che si autoproclama Dio, ci si aspettava decisamente di più. Aveva l'opportunità di diventare il primo giocatore a segnare in quattro Europei consecutivi, ha concluso la sua avventura con la nazionale svedese come giocatore che ha calciato di più verso la porta avversaria senza aver segnato nemmeno un gol.
KANE: il capocannoniere della Premier League (25 gol su 38 partite con il Tottenham) è partito come centravanti titolare dell'Inghilterra, a scapito di gente come Vardy e Sturridge. Nemmeno un gol fin qui per lui, e l'onta della sostituzione al 45' contro il Galles, con la partita ribaltata da chi ha preso il suo posto.
LEWANDOWSKI: il miglior marcatore delle qualificazioni - con 13 gol - è rimasto fin qui a secco. Nella Polonia che si è qualificata agli ottavi come seconda nel girone della Germania è spesso apparso un pesce fuor d'acqua. Ha però ancora la possibilità di rifarsi, a partire dalla sfida contro la Svizzera.
CT SLUTSKI: la Russia arrivava a questa competizione con l'obiettivo di impressionare in vista del Mondiale che tra due anni ospiterà. Ce l'ha fatta, ma in senso negativo. Dopo l'ultima partita, contro il Galles, sono arrivate le sue inevitabili dimissioni. Serve altro?
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