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    Eto'o a Guardiola: 'Non sei normale, non dici le cose in faccia'

    Eto'o a Guardiola: 'Non sei normale, non dici le cose in faccia'

    A gamba tesa, senza giri di parole. Dopo Ibrahimovic, anche Samuel Eto'o attacca Guardiola. Lo fa in un'intervista concessa a BeIn Sports, parole destinate a far discutere. Quando Pep Guardiola arrivò sulla panchina del Barcellona nell'estate del 2008, Samuel Eto'o sembrava sul punto di andare via come Ronaldinho e Deco, su richiesta dello stesso allenatore. Alla fine l'attaccante camerunense rimase, arrivò una stagione in cui i catalani vinsero tutto, ma il rapporto fra lui e il tecnico catalano è sempre stato logoro: "Non ha avuto il coraggio di dirmi le cose in faccia. Gli ho dovuto ricordare che non è stato un grande giocatore. Gli ho detto: io sono Samuel Eto'o. Sono io che ti faccio vincere. Ho fatto molto per il club. L'attuale attaccante del Chelsea racconta un aneddoto della prima estate: "Guardiola ha avuto la sfortuna di farmi giocare per venti minuti contro il Chivas, che mi sono bastati per fare tre gol. Non volevo rivolgergli la parola finché non si fosse scusato. Ci avevo parlato dieci volte e glielo avevo spiegato in lungo e largo: Pep mi voleva dare lezioni come attaccare quando lui è stato un centrocampista. Gli ho detto: 'tu non sei normale, vero?"

    INVENZIONI - Eto'o è un fiume in piena:  "Il fatto è che Pep non hai mai rispettato queste cose nel mondo del calcio. Quello che mi ferì è che si inventarono cose poi finite sui giornali, che mi volevano mandare in Uzbekistan. E invece sono rimasto al mio posto e gli dissi che in futuro si sarebbe dovuto scusare. Diede la maglia numero 9 a Henry e fu una totale mancanza di rispetto. Xavi mi disse che loro volevano che rimanessi ma che dovevo parlare con Pep. E risposi: mai, se lui non rispetta me, io non rispetto lui".

    MOURINHO BATTE GUARDIOLA - Eto'o e Guardiola si ritrovarono di fronte nella semifinale di Champions League del 2010, Inter contro Barcellona: "Mi ha stretto la mano ma era solo per le telecamere, nel tunnel non mi ha salutato". Un rapporto diverso da quello con Mourinho: "Alla vigilia delle partite si trasforma. E come qualsiasi essere umano, anche lui ogni tanto perde la testa. Lo ha dimostrato per esempio quando mi ha dato del vecchio ma è uno che accumula su di sé tutta la pressione".

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