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    Esposito: 'Voglio tornare all'Inter, ma per giocarci! Rifutare il cambio? Mi hanno messo alla gogna, ecco com'è andata'

    Esposito: 'Voglio tornare all'Inter, ma per giocarci! Rifutare il cambio? Mi hanno messo alla gogna, ecco com'è andata'

    Intervistato da Bazonline in Svizzera, l'attaccante oggi in prestito al Basilea, ma di proprietà dell'Inter, Sebastiano Esposito, ha commentato così la sua stagione oltreconfine, con i tanti episodi chiacchierati e discussi anche dai tifosi rossoblu e della voglia di tornare in nerazzurro.

    PERSONALITA' - "Sono un ragazzo simpatico e solare che spesso fa battute e qualche volta sciocchezze. Le cose all'inizio sono andate bene, ma so com'è quando improvvisamente peggiorano. Voglio fare del mio meglio per assicurarmi che il Basilea arrivi primo a fine della stagione. Soprattutto, voglio riabilitarmi per le cose successe alla fine dell'anno scorso".

    GOGNA MEDIATICA - "So di aver commesso degli errori. Anche se penso che alcune delle reazioni siano state troppo dure o addirittura sbagliate. La storia del mio rifiuto di entrare come sostituto contro il Karabakh all'inizio di dicembre non è andata come è stata raccontata dai media. Alcuni hanno anche oltrepassato il limite. Puoi criticare un giovane, ma quando lo metti alla gogna in quel modo a causa di un errore, allora vuol dire che vuoi distruggerlo. Io s to combattendo, non lo permetterò".

    COM'È ANDATA - "Sono andato a riscaldarmi per una sostituzione, ma quando la partita era già 3-0 e mancavano solo cinque o sei minuti, mi sono seduto di nuovo in panchina. Il segnale che stavo mandando non era buono, ovviamente. Ma mi sono anche scusato per questo quella stessa notte dopo la partita".

    L'ESPULSIONE SUCCESSIVA - "Un calciatore professionista deve avere un controllo migliore, ma ero in una fase difficile e sono stato provocato. E poi c'era stato il gol annullato poco prima della colluttazione. Certamente non ha aiutato il mio equilibrio emotivo. Ho sentito un nervosismo insolito, non ero calmo".

    AIUTO LA FAMIGLIA - "La famiglia viene prima di tutto, è la cosa più importante. Mi sostiene sempre, qualunque cosa accada. E ora li appoggio anche io. Con soldi Ovviamente! I miei genitori hanno reso possibile il mio percorso e ora ho l'opportunità di assicurarmi che non manchi loro nulla. Dopo il cartellino rosso (primo in carriera ndr.), i miei genitori non mi hanno parlato per cinque giorni. E forse sarebbe stato di più se non fosse stato Natale".

    L'INTER - "Mi sono fatto tatuare sulla coscia la data del mio primo gol in Serie A, il 21 dicembre 2019. È stato un momento da sogno che non dimenticherò mai. Ora so perché sono stato ceduto in prestito. Con una squadra che vuole diventare campione e vincere la Champions League e che ha attaccanti come Lukaku, la strada è molto lunga. Ma all'inizio ho dovuto imparare a capirlo e ad accettarlo".

    VOGLIO TORNARE PER GIOCARE - "Intanto sono pronto per questo percorso con le sue stazioni, con l'obiettivo di tornare prima o poi all'Inter e giocarci regolarmente. Devo migliorare affinché errori come quelli recenti non mi succedano più. E ci sto lavorando. Sono sano, in forma, allenato bene. Quindi spero che i fan vedano lo stesso Esposito che hanno visto in estate".

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