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    Esposito: 'Sempre grato all'Inter, lasciate tranquillo Francesco Pio'

    Esposito: 'Sempre grato all'Inter, lasciate tranquillo Francesco Pio'

    Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Salvatore Esposito, il primo dei tre fratelli oggi allo Spezia, ha presentato così la sfida di questa sera contro la "sua" Inter.

    CRESCIUTO IN NERAZZURRO - "Ho dei bellissimi ricordi dell’Inter. Crescere nel settore giovanile più importante d’Italia ti regala grandi soddisfazioni: ho vinto lo scudetto con i Giovanissimi e gli Allievi, ho incontrato persone che mi hanno dato tanto anche a livello umano come il direttore Samaden, mister Zanchetta e mister Cauet. Sarò sempre grato all’Inter come famiglia Esposito, ci ha regalato emozioni uniche e irripetibili come gli esordi in Champions e in Serie A di Sebastiano. Ci resteranno dentro per sempre". 

    SEMPLICI - "Conoscevo Semplici dai tempi della Spal. Lui predilige il possesso palla, il fraseggio veloce: è un gioco offensivo che diverte e aiuta a creare occasioni. Nelle prime due partite si è vista una squadra propositiva, con voglia di fare e voglia di rivincita. Dobbiamo continuare su questa strada. Dobbiamo cercare una nostra identità e pensare di fare la partita secondo le nostre caratteristiche, senza badare all’avversario: siamo noi il nostro limite, siamo noi la nostra forza. Dobbiamo avere la spensieratezza per poter palleggiare e provare a fare la partita anche contro una grande squadra come l’Inter".

    SEBASTIANO E FRANCESCO PIO - "Invidia? Sarebbe da folli, lui è sangue del mio sangue. Mi sono emozionato tanto quando ha debuttato contro il Borussia Dortmund, ero a San Siro ed era come se fossi in campo con lui. Quando prendeva palla, anche io facevo il movimento del passaggio dalla tribuna. Sarebbe bello ora poter giocare insieme l’Europeo U21: vogliamo raggiungere l’Olimpiade, ma quando indossi l’azzurro hai il dovere di provare a vincere. Francsco Pio? Gli do consigli extracampo, per il resto deve ascoltare chi gli sta intorno all’Inter, che sa come farlo crescere. Ha potenzialità e qualità per diventare professionista, ma va lasciato tranquillo".

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