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    Esempio per i compagni, speranza per i tifosi: Inter, è Barella il tuo capitano

    Esempio per i compagni, speranza per i tifosi: Inter, è Barella il tuo capitano

    • Pasquale Guarro
    L’Inter era a pezzi, sbattuta fuori dall’Europa e in svantaggio dopo aver dominato in lungo e in largo. Respinta dai miracoli di Cragno, quasi offuscata da quel senso di impotenza che piega chiunque stia producendo enormi sforzi senza vedere risultati. Sabbie mobili, in poche parole. Ne esci solo con forza, orgoglio e determinazione. Tutte qualità che si leggono negli occhi e sul viso di Nicolò Barella, sempre più faro e guida di un’Inter alla ricerca della sua vera identità.

    CAPITANO IN PECTORE - Cagliaritano e interista, Barella sa bene da dove viene e dove vuole arrivare. E allora chi se non lui? Chi avrebbe potuto rimettere in piedi l’Inter se non il capitano in pectore. Da sempre l’ultimo ad arrendersi, da sempre a disposizione, sostenuto o meno dalle migliori condizioni fisiche. Gioca con una caviglia in disordine e una fasciatura rigida a protezione. Tirerà indietro la gamba, pensi. Ma quando mai? Non si risparmia, non sa farlo. Ci mette la gamba e pure la faccia, prende una botta allo zigomo e si rialza. È ovunque, con un’energia che ti fa venir voglia di fare un trasloco e spostare armadi fino al quinto piano, senza ascensore.

    STENDARDO DA ESIBIRE - Il suo gioco è trascinante, contagioso. Un esempio per la squadra e una speranza per i tifosi. Barella non accetta la sconfitta né l’altrui superiorità. Non si sente inferiore a nessuno e se continua su questa strada, saranno pochi a stargli davanti. La mentalità che deve acquisire l’Inter è quella già insita in questo calciatore. Dietro a quel numero 23, c’è un tifoso, un guerriero e un capitano. Un ragazzo che dovrà diventare la faccia e il simbolo di una squadra, un punto di riferimento per chi c’è e chi invece deve ancora arrivare. L’Inter, a Cagliari, ha trovato un tesoro inestimabile.

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