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    ESCLUSIVO 'Morosini non doveva morire cosi''. Parla la cardiologa Aschieri

    ESCLUSIVO 'Morosini non doveva morire cosi''. Parla la cardiologa Aschieri

     

    Un defibrillatore a bordo campo avrebbe dato una chance in piu alla vita di Pier Mario Morosini se usato nei primi cinque minuti. E' questo il pensiero di Daniela Aschieri, responsabile della Cardiologia territoriale dell’Asl di Piacenza, che da anni lotta per la presenza dei defibrillatori negli impianti sportivi 
     
    A Calciomercato.com la dottoressa Aschieri precisa: "Vista la causa della morte di Morosini, se si fosse applicato il defibrillatore entro un minuto, ci sarebbe stata una percentuale pari al 90% di salvezza per il ragazzo; entro due minuti la percentuale rimaneva alta, circa l'80%. E così via. Se però lo applichi dopo sei minuti, hai già perso il 60% di possibilità di salvare il paziente dalla morte. Inoltre, il defibrillatore ci avrebbe detto subito se Morosini era in arresto cardiaco oppure no". 
     
    Daniela Aschieri, nel 1998, ha ideato assieme al professor Alessandro Capucci 'Progetto vita', il primo programma europeo di defibrillazione precoce.
     
    Ci troviamo di fronte ad una macchina molto semplice da usare...
     "Sì. Non occorre essere medici, chiunque è in grado di applicare due elettrodi sul petto. Poi l'apparecchio, da solo, fa la diagnosi e dice se erogare la scarica o meno, non sempre siamo in presenza di un arresto cardiaco".
     
    Da quanto visto a Pescara e dall'esito dell'autopsia, per Morosini si parla di un problema di natura genetica: "E' probabile che si ci trovi di fronte ad una displesia del ventricolo destro - prosegue la dottoressa Aschieri - una malattia che porta all'arresto cardiaco. Con un defibrillatore si poteva sicuramente evitare la morte del ragazzo. In un campo di calcio basta alzarsi dalla panchina, correre e azionare il macchinario. Le possibilità di salvare il paziente sono tante".
     
    L'arresto cardiaco non è un qualcosa che si può prevenire. Dunque, che fare? "Vogliamo trasmettere un messaggio molto chiaro. Di arresto cardiaco si muore, ma il defibrillatore può salvarti la vita. Penso che non occorrano altri soldi per la prevenzione degli atleti, già ben seguiti. Noi, a Piacenza, utilizziamo questi defibrillatori e abbiamo già salvato la vita a 74 persone".
     
    Quanto costa un defibrillatore? "Quelli che usiamo noi, automatici, circa 1.200-1.300 euro. Una cifra abbordabilissima per le società di calcio. Se ne dovrebbero dotare autonomamente tutte le strutture sportive, le scuole e magari anche i condomini".
     
    Per chiunque fosse interessato, sabato mattina, alle ore 10 a Piacenza, lungo l'argine del Po, ci sarà un addestramento all'utilizzo del defibrillatore: "Anche se è talmente semplice che chiunque può usarlo - conclude la dottoressa Aschieri - ti parla, ti da la diagnosi di quanto sta accadendo e fa lui in automatico l'opeazione giusta. E chi esegue l'attività è anche sollevato da responsabilità". Tutte le informazioni si trovano sul sito www.progettomenovita.it oppure su Facebook alla pagina Arginiamo il Cuore.

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