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Ag. Giaccherini a CM: 'Decide dopo l'Europeo, nessun contatto col Milan'
Valcareggi, che impressione le ha fatto l'Italia contro il Belgio?
"Molto bella, l'Italia mi è sembrata una squadra molto unita, molto vogliosa e molta sicura di sé".
L'unica volta che l'Italia ha vinto l'Europeo in panchina c'era suo padre. Questa può essere la volta buona che si bissi quel successo del '68?
"Mi auguro di sì. Lo auguro con tutto il cuore a Conte che meriterebbe davvero questa gioia per il suo lavoro, la sua passione, la sua competenza, la sua voglia di meravigliare e per il rispetto che ha verso i suoi giocatori. Lui vuole prima di tutto uomini, poi calciatori. Questi sono tutti principi sanissimi che andrebbero premiati con una bella vittoria".
C'è qualche analogia tra la Nazionale di suo padre e quella di Conte? "Sia mio padre che Conte si sono affidati al gruppo più che ai singoli, questa è la somiglianza che vedo. Anche quello allenato dal mio babbo era un bel gruppo, giovane e con la voglia di vincere. Un gruppo che andò avanti a vincere per tre anni e arrivò anche in finale nel Mondiale del '70".
Germania, Spagna, Inghilterra e Francia nella prima giornata hanno tutte faticato. Questo vuol dire che il divario tra le varie nazionali è meno evidente di quello che può sembrare?
"Sono assolutamente d'accordo con questa analisi, noi siamo gli unici che finora hanno vinto bene. Vincere è difficile per chiunque, per farlo bisogna sudare tanto e meritarserlo. L'Europeo finora ha livellato un po' i valori tra le varie squadre, questo gratifica sia i tifosi che i giocatori. Un Europeo equilibrato è anche più bello".
Quale squadra finora la ha sorpresa di più e quale la ha delusa di più?
"L'Italia è quella che mi ha meravigliato più di tutti. Deluso non saprei, forse il Portogallo che con tanti campioni in squadra non è riuscito a vincere contro l'Islanda".
Tra i protagonisti della vittoria dell'Italia c'è stato Emanuele Giaccherini. È vero che otto anni fa fu lei a convincere Giaccherini a non smettere di giocare a calcio?
"Giaccherini era al suo secondo anno in serie C2 che è una categoria che può deprimere. Emanuele è un ragazzo normale, quell'anno si mise in discussione e pensò anche di smettere di giocare a calcio per trovarsi un altro lavoro. Non pensava che questo potesse essere il suo futuro. Poi è arrivata la chiamata del Cesena e io e Giulio Marinelli, il mio socio, lo abbiamo convinto a provare, gli abbiamo detto che non ci si ritira da un esame prima di farlo. Alla fine è andata bene".
Giaccherini è uno dei pochi giocatori che sa ricoprire bene tutti i ruoli del centrocampo, perché su di lui non ci sono le stesse attenzioni che ci sono verso altri calciatori?
"L'essere sottovalutati è la nostra forza, quindi va bene così".
Dopo la partita contro il Belgio ha già ricevuto chiamate da altre squadre interessate a Giaccherini?
"No, nessuno chiamata. Le telefonate magari le riceverò dopo l'Europeo".
Neanche dal Milan?
"No, dal Milan assolutamente no. Non ha mai cercato Giaccherini".
Dopo questo Europeo potrebbe alzarsi il valore del cartellino di Giaccherini? "Potrebbe, il cartellino è di proprietà del Sunderland, decideranno poi loro il valore del giocatore".
Dopo l'Europeo potrebbe essere il Torino la futura squadra di Giaccherini?
"Al momento potrebbe essere il Toro come potrebbe non esserlo. Ora abbiamo congelato tutte le trattative, Giaccherini è concentrato solamente sull'Europeo. Abbiamo promesso a Conte che la nostra attenzione sarebbe stata focalizzata solo sulla Nazionale e così faremo. Quando l'Europeo sarà finito penseremo al mercato e a dove Emanuele giocherà il prossimo anno".