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Ernesto Pellegrini vicino agli 80 anni: 'Conte sorrida di più. Quella volta che Berlusconi mi scrisse forza Inter...'
SULL'INTER - "Andai allo stadio a vedere Inter-Juventus nel 1954, ma quella partita non la vidi per l’assembramento dei tifosi nei corridoi dello stadio che mi impedivano la visuale. Quel giorno dissi: “Diventerò il presidente dell’Inter”. Ma sognavo... I campioni? Da ragazzo, Luciano Redegalli, figlio del maniscalco che lavorava in cascina, con cui palleggiavo nel cortile di casa. Poi Skoglund e Brighenti, indimenticato bomber dell’Inter e della Nazionale italiana. Da presidente, invece, ricordo Rummenigge, a quei tempi il miglior attaccante del mondo, simbolo della mia Inter, Klinsmann e tutti, indistintamente, i giocatori con i quali vinsi lo scudetto dei record".
SU BERLUSCONI - "Rapporti ottimi. Ricordo quando io, in difficoltà con l’Inter e lui, presidente del Consiglio, mi scrisse una lettera di suo pugno che recitava: 'Caro Ernesto, quanti travagli per tutti! Andiamo avanti con coraggio, alla fine chi ha cuore vince! Un abbraccio affettuoso e... forza Inter'".
SU CONTE - "È un grande allenatore. Mi permetto, con l’esperienza dei miei 80 anni, di dargli un consiglio: portare nello spogliatoio serenità, entusiasmo e tanti sorrisi. Le racconto un aneddoto. Guglielmo, mio nipote che ha 4 anni e mezzo, ascoltando un dialogo di lavoro tra me e mia figlia su una gara non vinta un giorno esclamò: “Nonno, chiudi gli occhi, fai un respiro e sorridi. Vincerai tutte le gare!".