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Eriksen timido, Sanchez dà la scossa: senza strafare l’Inter torna dietro la Juve e inguaia il Genoa
DALLA PANCHINA AL CAMPO - Indotti da questo periodo di calcio afoso e serrato, Nicola e Conte avevano seguito la stessa linea: dei 10 giocatori schierati a gara in corso nel turno precedente, 8 sono diventati titolari. Nel Genoa (6 cambi in tutto rispetto al derby) hanno giocato dall’inizio Goldaniga e Zapata in difesa, Ankersen in mezzo la campo, Favilli davanti, oltre a Behrami e al giovanissimo Rovella (classe 2001, prima da titolare) a centrocampo. Anche nell’Inter 6 sostituzioni rispetto allo 0-0 con la Fiorentina: Ranocchia, Moses, Brozovic e Martinez che erano subentrati contro i viola, più Skriniar e Biraghi.
I DUELLI - Rovella ha iniziato con sorprendente personalità, chiedendo subito palla e continuando a proporsi come primo riferimento per la manovra. Nicola aveva spedito questo ragazzino del 2001 sulla marcatura di Eriksen che sembrava molto più timido del suo dirimpettaio. Questi erano gli altri duelli: Ankersen-Biraghi (nel momento decisivo, quello del cross-assist per l’1-0, il danese ha perso di vista l’interista), Behrami-Brozovic (poco, sia di qua che di là), Jagiello-Gagliardini (stesso discorso: solo una bella punizione fuori di niente del polacco, mentre il nerazzurro è stato ammonito e salterà il Napoli per squalifica), Criscito-Moses (parità a fine primo tempo, successo netto dell’inglese nella ripresa col dribbling più assist da quella parte), poi dietro meglio Goldaniga su Lautaro che Zapata su Lukaku, come si è visto in occasione del gol del belga.
IL LAMPO DI SANCHEZ - Il secondo tempo è stato un pianto fino al gran giro delle sostituzioni. Per dire, l’Inter ha tirato una sola volta nella prima mezz’ora. I cambi di Nicola hanno avuto il merito di riportare il Genoa davanti, con un’aggressività che era mancata per un’ora intera. Adesso aveva almeno un giocatore di qualità, Goran Pandev, e con Schöne si è alzata tutta la squadra. Questo miglioramento tecnico tuttavia non ha portato veri pericoli dalle parti di Handanovic. Al contrario, un solo cambio di Conte ha dato all’Inter una bella scossa in avanti: Sanchez al posto di uno spento Lautaro. Il cileno ha creato una serie di difficoltà alla difesa genoana fino a segnare la rete che ha chiuso la partita. Dribbing secco di Moses su Criscito, cross rasoterra, Sanchez ha bruciato Goldaniga e ha piazzato il suo colpo.
LA DOPPIETTA DI LUKAKU - L’Inter ha vinto la partita con gli esterni, primo gol su cross di Biraghi, secondo su spunto di Moses che poco prima aveva messo in porta anche Borja Valero, anticipato sulla linea da Ankersen. Sullo 0-2 il Genoa ha avuto la reazione della squadra battuta, si è rovesciato nella metà campo interista e l’unica palla giocata bene da Brozovic ha aperto la prateria davanti a Lukaku. Partito da metà campo, il belga ha saltato Romero con un doppio passo e segnato la sua doppietta con un sinistro sul palo opposto. Tre a zero con un filo di gas.
IL TABELLINO
Genoa-Inter 0-3 (p.t. 0-1)
Marcatori: 34' pt Lukaku (I); 38’ st Sanchez (I), 48’ st Lukaku (I).
Assist: 34’ pt Biraghi (I); 38' st Moses (I).
Genoa (3-5-2): Perin; Zapata, Romero, Goldaniga; Ankersen (31’ st Ghiglione), Jagiello, Rovella (31’ st Destro), Behrami (14’ st Schone), Criscito; Favilli (25’ st Pandev), Pinamonti. All. D. Nicola.
Inter (3-5-2): Handanovic; Skriniar (19’ st D’Ambrosio), Ranocchia, Godin; Moses (39’ st Candreva), Brozovic, Gagliardini, Biraghi (39’ st Young); Eriksen (19’ st Valero); Lukaku, Martinez (19’ st Sanchez). All. A. Conte
Arbitro: D. Massa di Imperia.
Ammoniti: 16’ pt Criscito (G), 42’ pt Gagliardini (I), 46’ pt Romero (G); 29’ st Ranocchia (I), 41’ st Handanovic (I).