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Eriksen e l'Inter: dall'indennizzo Uefa al ritorno in campo che si allontana, il punto
ADDIO ITALIA - Tradotto, il danese, per le norme severe che ci sono in Italia, non ha ottenuto l'idoneità per tornare a giocare e difficilmente la otterrà in futuro. Diverso lo scenario all'estero, dove è consentito stare sul campo ad alti livelli con un defibrillatore cardioverter impiantabile. Un esempio? Daley Blind, ex compagno di Eriksen all'Ajax, che continua a difendere i colori della squadra con le tre X nonostante un ICD nel corpo. L'Inter per il momento non sa rientrerà totalmente o in parte dell'investimento fatto nel gennaio 2020: al 30 giugno 2021 il suo valore a bilancio era pari a 18.3 milioni e una sostanziale perdita non va scartata: "Si segnala tuttavia che, con riferimento a tale valutazione, sussistono incertezze dovute alla rilevanza dell’infortunio che potrebbero portare gli Amministratori a rivedere la valutazione del giocatore se dovessero emergere nuovi elementi o nuove evidenze ad oggi non disponibili, per cui non è escluso che in futuro si possano realizzare perdite o svalutazioni in percentuale rilevante rispetto al valore attualmente iscritto in bilancio".
INDENNIZZO - Un aiuto a limitare per le perdire potrebbe arrivare dall'indennizzo Uefa, confermato dall'Inter, che non ha però precisato la cifra: "Si segnala infine che per la stagione 2021/2022 è previsto un indennizzo dalla UEFA, essendo l’infortunio occorso giocando con la nazionale in un evento dalla stessa organizzato".
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