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Eppure non è la peggior Inter
Sinceramente non credo che l'Inter possa smentire se stessa e il direttore sportivo Ausilio, in particolare, nel giro di pochi giorni. Primo, perché giovedì la squadra deve giocare a Southampton. Secondo, perché la partita con la Sampdoria non è stata certo la peggiore disputata dai nerazzurri. Sarebbe bastato solo un pizzico di fortuna per portare a casa il pareggio (traversa di Palacio con pallone che sbatte sulla linea a tempo scaduto) o non avere subito un gol, sul filo del fuorigioco, giusto alla fine del primo: Quagliarella innescato da Bruno Fernandes e Linetty, i due migliori in campo della Sampdoria.
Con questo non voglio dire che la Samp non abbia meritato. Ha cominciato meglio dell'Inter con Muriel e Quagliarella, ispiratissimi da un centrocampo di forza e qualità, e ha chiuso giocando in contropiede, sfiorando il gol due volte, tra il 35' e il 41' del secondo tempo, con il subentrato Budimir (aveva preso il posto di Quagliarella). Tuttavia la seconda parte del primo tempo e trequarti della ripresa sono state caratterizzate dall'Inter. In particolare dall'attività della catena di destra, dove hanno agito di concerto Ansaldi, ma soprattutto Candreva e Brozovic. Nella iniziale latitanza di Icardi, le principali iniziative sono state proprio di Candreva (due tiri sventati e altrettanti cross non raccolti) e di Brozovic che, prima, ha "baciato" la traversa al culmine di un'azione personale all’interno dell’area; poi, ha colpito di testa, fuori, un cross di Santon. Eder si è visto per qualche ribaltamento di fronte. Sul più veloce di questi, il suo invito a Icardi è sembrato vincente, ma il centravanti ha spedito ancora fuori.
Come per un prevedibile contrappasso, la Sampdoria ha segnato sull'azione successiva, a pochi secondi dall'intervallo. Cioé, come si sa, nel momento migliore per stordire un avversario che aveva speso molto senza raccogliere nulla. Infatti l'Inter, pur mantenendo l'iniziativa, ci ha messo troppo tempo per tornare compiutamente in partita. L'azione Brozovic-Ansaldi-Brozovic che ha prodotto un colpo di testa malamente alzato da Icardi, solo davanti a Puggioni, si colloca già a metà ripresa. Il punto è che se la difesa ha fatto bene, sono invece mancati almeno due centrocampisti (Joao Mario e Banega), oltre ad Icardi, del tutto inconcludente.
Se c'è un rilievo da girare a de Boer esso riguarda le sostituzioni. Passi per l'avvicendamento di Eder con Palacio, visto che quest'ultimo è anche arrivato a pochi centrimetri del gol del pari. Meno comprensibile l'inserimento di Perisic al posto di Candreva. Onestà intellettuale impone di riconoscere che, spostato a sinistra, Perisic ha messo in mezzo almeno un paio di palloni pericolosi, ma Candreva, da destra, avrebbe potuto fare altrettanto e di più: per esempio accentrarsi per cercare la soluzione da fuori, quando la difesa della Samp altro non era che un muro davanti e dentro l’area.
Sinceramente, però, l’Inter non ha perso per i cambi, ma perché è ancora una squadra fragile. Subisce quasi sempre almeno un gol (non l'ha preso solo con l'Empoli e in Europa League, graziata dal Southampton), di conseguenza deve quasi sempre inseguire, ha troppe pause nel gioco e ripetuti cali di attenzione. Per me, dopo Bergamo, non rispondeva più a de Boer. Adesso, magari ha preso a farlo, ma con un respiro ancora troppo debole.
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