Il Toro ha ritrovato entu­siasmo. Non solo la squadra, ma l'ambiente e i tifosi che lo popolano si stanno riavvici­nando ai granata. La passio­ne si è riaccesa e l'ottimismo corre al suo fianco, di pari passo. È una magia che nasce da una formazione capace di conquistare 12 punti in sei gare, senza più perdere dopo essere andata incontro ai ko nel derby e con il Milan.

I MERITI DI VENTURA - Di fronte a bianconeri e ros­soneri il Toro aveva subito sette reti complessivamente ed era uscito con le ossa rotte da questi match: Ventura ha però tenuto 'incollato' il gruppo, imbattuto contro Genoa e Catania in trasferta e vittorioso contro Chievo e Siena nell'ex 'Comunale'. Al successo contro i bianco­neri aveva fatto seguito la vittoria di Pescara, che ha avuto la sua continuazione a San Siro, col 2-2 'stretto' ottenuto contro i nerazzurri. Ed è con questa serie di risul­tati che sotto la Mole si è tornati a respirare un'aria di­versa. Ventura ha saputo riaccendere la speranza dei tifosi, che ora credono in lui, nonostante qualche scelta non condivisa: da Bianchi escluso (o non rifornito a do­vere quando è in campo) alla cessione di Sansone avallata dal tecnico, gli elementi di discordia non mancano. I ri­sultati però danno ragione all'allenatore granata, che così può permettersi anche scelte impopolari ma di cui lui stesso è fortemente con­vinto: d'altronde, chi avreb­be lasciato Bianchi in panchina per confermare Meggiorini titolare a San Siro, contro l'Inter? È così che Ventura si sta guadagnando il rispetto dei tifosi, ora liberi anche di esultare e sognare.

GRIDO DI PASSIONE - La vittoria mancata d'un sof­fio contro l'Inter è un punto di partenza: è l'auspicio e la speranza dei tifosi, che non vogliono accontentarsi. Già sabato, nonostante un orario che certamente non favori­sce un enorme afflusso di pubblico, ci sarà una nuova dimostrazione d'affetto da parte della gente, che piano piano vuole riaffacciarsi al mondo granata senza paura di rischiare di prendere altri schiaffi (sportivamente par­lando) dalle 'Cenerentole' del campionato, come acca­deva nei precedenti anni di Serie A. L'entusiasmo, dopo la parentesi della promozio­ne di maggio, si era un po' affievolito: ora il popolo del Toro ha di nuovo voglia di urlare al mondo la sua pas­sione. Se il pari ottenuto con l'Inter sarà un punto di par­tenza e non di arrivo, allora quel grido ci sarà, forte e chiaro.

(CronacaQui Torino)