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    Empolimania: Verdi, il destino è ancora azzurro

    Empolimania: Verdi, il destino è ancora azzurro

    • Nico Raffi
    Il destino di Simone Verdi è parso subito più chiaro e delineato nel momento esatto in cui il Torino di mister Giampiero Ventura ha deciso, alcuni giorni fa, di non convocare per il ritiro il 22enne trequartista che, nella scorsa stagione, ha recitato un ruolo decisivo nella trionfale cavalcata che ha portato l'Empoli in serie A. Dopo alcune settimane vissute nell'incertezza e nell'impazienza di conoscere il proprio immediato futuro, il ragazzo, il cui cartellino appartiene per metà ai granata e per metà al Milan, ha potuto raggiungere in Toscana gli ex compagni per cominciare la preparazione con la maglia azzurra e continuare a sviluppare il suo individuale percorso di crescita e di maturazione iniziato negli ultimi mesi dello scorso torneo cadetto.
     
    Si tratta della soluzione migliore che accontenta un po' tutte le parti. Il Torino ha la possibilità di mandare a giocare in provincia un giovane emergente le cui caratteristiche di gioco non rientravano esattamente nelle idee tattiche del suo tecnico e che rischiava di trascorrere una stagione nell'oblio, con pochi spazi a disposizione per mettersi in evidenza. L'Empoli, dal canto suo, potrà disporre di un ragazzo pienamente funzionale al progetto tattico plasmato da mister Maurizio Sarri. Adesso gli azzurri hanno infatti un trequartista di ruolo, l'unico di fatto presente in rosa dopo la brusca frenata nella corsa al grande ex Riccardo Saponara, che può interpretare al meglio la fase di costruzione della manovra partendo da vertice alto nel centrocampo toscano e provando a scardinare le difese con il suo moto perpetuo e imprevedibile e la sua abilità a farsi trovare smarcato tra le linee senza dare punti di riferimento agli avversari. 
     
    Simone Verdi, nella scorsa stagione, dopo una fase iniziale di appannamento in cui sembrava non essersi calato a pieno nel tessuto tattico elaborato da Sarri, il quale non ha comunque mai cessato di credere in lui, ha messo in mostra le sue qualità nel girone di ritorno segnando 5 reti risultate poi decisive per la promozione dell'Empoli e fornendo assist per i compagni e una serie di prestazioni in crescendo. Il ragazzo, che non aveva brillato nei precedenti campionati con Torino e Juve Stabia, ha conosciuto in Toscana l'ambiente ideale per trovare la collocazione tattica a lui più congeniale e interpretare il delicato e assai complesso ruolo del rifinitore alle spalle delle punte di ruolo. 
     
    Ecco perchè conoscere, per la prima volta in carriera, il palcoscenico affascinante e suggestivo ma irto di insidie della serie A in un contesto ambientale rodato e in una piazza disposta a concederti il tempo necessario per una completa maturazione tecnica non può che essere la soluzione maggiormente auspicata dal promettente ragazzo che ha già esordito in nazionale under 21.   
     

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