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    Empolimania: un buon pareggio che lascia l'amaro in bocca. Zurkowski ci ha preso gusto!

    Empolimania: un buon pareggio che lascia l'amaro in bocca. Zurkowski ci ha preso gusto!

    • Carlo Alberto Pazienza
    Guardando la classifica, non può che essere considerato un buon risultato il pareggio rimediato in casa contro il Genoa. Sedici punti in 12 gare, oltre a rappresentare una delle migliori partenze della storia azzurra, sono un bottino invidiabile per una squadra che deve solo pensare a salvarsi. Quello guadagnato ieri sera, infatti, è un punto importante: intanto perché alimenta una classifica davvero positiva, in secondo luogo perché arrivato contro quella che ad oggi è una diretta rivale e che quindi le ha impedito di avvicinarsi. Fatta questa doverosa premessa, è giusto anche sottolineare che, per come si era messa la partita, il pareggio ha il retrogusto di una beffa. Per carità, il vero Empoli si è visto meno di mezz'ora: un tempo comunque sufficiente per ribaltare l’1-0 subito e gestire una gara che a un minuto dalla fine sembrava vinta. Il Genoa ha fatto la sua partita e non ha rubato niente, ma la qualità e la voglia di vincere che gli azzurri sono riusciti a mettere nella ripresa avrebbero meritato un premio più ricco. Il Grifone ha fatto di tutto per impedire agli azzurri di costruire il proprio gioco, fatto di tocchi veloci e verticalizzazioni. La partita gli si era anche messa bene, visto il rigore fischiato per un mani di Fiamozzi (davvero difficile capire se il fallo sia avvenuto dentro o fuori area) e trasformato da Criscito con la consueta freddezza dopo una decina di minuti. I rossoblù hanno giocato di rimessa, pressando altissimi e chiudendo ogni centimetro di campo. La strategia ha funzionato fino a quando Andreazzoli ha deciso di cambiare praticamente la metà dei suoi giocatori di movimento. Prima ha inserito Cutrone, che ha dato maggiore profondità alla manovra azzurra; poi ha rivoluzionato il centrocampo inserendo Zurkowski, Ricci e Parisi al posto di Marchizza sull’out di sinistra.

    Proprio come successo a Sassuolo, è stato il polacco a incidere significativamente su inerzia della gara e risultato. Dopo il gol di rapina ai neroverdi, ieri sera ha sfoggiato tutto il suo repertorio: galoppata sulla destra e assist per Di Francesco; sinistro imparabile da fuori area. Tutto nell’arco di 12’ dal suo ingresso in campo. Ovviamente la rimonta non è tutta farina del suo sacco: anche Ricci e Parisi meritano una citazione, soprattutto per la capacità di cambiare la velocità del gioco e dell’intensità vista fino a quel momento da parte degli azzurri. Nel finale l’Empoli era sembrato in grado di gestire e contenere le avanzate del Genoa, che una volta sotto ha cambiato strategia e iniziato ad attaccare la porta di Vicario. In due occasioni il portiere azzurro ha potuto metterci una pezza, ma alla terza chance, nata da un magia di Caicedo (davvero impalpabile fino a quel momento), bravo ad anticipare Tonelli e a liberare il 2000 Bianchi, lesto a scaraventare in rete il pallone del definitivo 2-2, il numero 13 azzurro non ha potuto niente. L’epilogo dunque potrebbe lasciare l’amaro in bocca, ma nel complesso i riscontri positivi sono maggiori di quelli negativi. La squadra, dopo un primo tempo di grande difficoltà, ha saputo reagire, mettendo in campo tutta la qualità di cui dispone e trovando soluzioni alternative per andare in gol. Il percorso di crescita continua e la sosta servirà ad Andreazzoli per affinare ulteriormente alcuni meccanismi che stanno prendendo una piega davvero interessante.

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