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Empolimania: un anno irripetibile, cosa manca per diventare una certezza?
Allora, se volessimo giocare con la fantasia (ma poi neanche più di tanto), sarebbe bello pensare a cosa manchi alla società azzurra per fare un ulteriore passo avanti. Il contesto lo abbiamo già disegnato prima: Empoli è una piccola città e la squadra, dispiace dirlo ma è la verità, nonostante gli importanti risultati ottenuti, non riesce ancora a guadagnarsi un importante seguito di tifosi come avviene in altre piazze. Per questo il “saliscendi” tra A e B è per questa società la normalità delle cose, la giusta dimensione. Guardando però ad altre realtà come Sassuolo (senza citare Bologna, Udinese o Atalanta che hanno anche una storia di presenze nella massima Serie ben più importante), viene effettivamente da chiedersi perché l’Empoli non riesca a centrare quella dimensione. I motivi sono quelli già citati, a cui va aggiunto il fatto che dietro alla dirigenza non c’è un gruppo di investimento o una multinazionale, ma una famiglia di imprenditori con una passione smisurata per il calcio, che ha sempre fatto tutto con le proprie risorse, portando avanti il progetto grazie ai proventi delle cessioni dei giocatori più importanti. Sempre nel pieno rispetto delle regole, senza mai fare il cosiddetto "passo più lungo della gamba". Un ulteriore aspetto da sottolineare quando si parla dei risultati che la squadra sta ottenendo. Questa dunque è la realtà attuale e visto come il calcio si sta muovendo oggi è difficile pensare a un qualcosa di diverso. Un fattore che potrebbe spostare gli equilibri è lo stadio, progetto di cui si è parlato anche a Empoli, senza però risvolti concreti. Le basi per un futuro solido sono state gettate, intanto però c’è da pensare al presente: a chiudere al meglio il campionato centrando l’obiettivo e perchè no provare anche a fare qualche altro sgambetto “prestigioso”.