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    Empolimania: un’altra sconfitta da mettere in conto, reparto offensivo non pervenuto

    Empolimania: un’altra sconfitta da mettere in conto, reparto offensivo non pervenuto

    • Carlo Alberto Pazienza
    Partiamo dal presupposto che perdere con l’Atalanta, seconda forza di un campionato che proprio in questo turno ha riservato non poche sorprese, ci sta in tutti i casi. Nonostante una produzione offensiva pari a zero, l’Empoli a differenza di quanto accaduto a Torino è rimasta per tutti i novanta minuti dentro la partita, provando a limitare il più possibile la pericolosità dei bergamaschi. Quella vista al Castellani è senza dubbio una squadra importante, tatticamente ben disposta in campo, tecnicamente di livello superiore, prestante e determinata anche a livello fisico. Un’analisi però va fatta, perchè l’Empoli che in casa non riesce praticamente mai a rendersi pericoloso si accetta mal volentieri, anche se di fronte c’è una big del campionato. La squadra ha fatto la sua partita, ha difeso con buon ordine, pagando come sempre alcuni errori individuali che bisognerà cercare via via di ridurre e di far sparire del tutto, riuscendo a uscire bene dal pressing e a portare con buona velocità il pallone nella metà campo nerazzurra. Da lì però il vuoto, perchè nè Bajrami nè Pjaca sono stati in grado di creare pensieri alla difesa di Gasperini, soprattutto non hanno mai messo in moto Destro: sicuramente poco e mal servito, ma dall’attaccante ex Genoa è comunque lecito chiedere anche un po’ più di movimento senza palla. 

    Sia Bajrami che Pjaca sono stati anche un po’ bacchettati da Zanetti nel post partita, che ha rivelato di averli schierati nelle posizioni a loro più congeniali (“si sentono esterni”) anche con l’obiettivo di responsabilizzarli. L’esperimento può ritenersi fallito e allora è bene che il tecnico prenda in considerazione altre idee, come quella di dare più spazio a giovani come Cambiaghi, ché non è entrato affatto male a gara in corso, e Baldanzi, ieri lasciato in panchina per tutti i novanta minuti. Ottimo anche l’ingresso di Fazzini, che ha mostrato più intraprendenza e personalità in venti minuti di quanto abbia fatto Marin in 90. Il centrocampista romeno, infatti, è il vero punto interrogativo di questa prima parte di stagione: acquistato come centrocampista di qualità, con lo scopo di agire davanti alla difesa e far girare la squadra con il suo palleggio, non si sta rivelando all'altezza del compito. Probabilmente perchè quello di regista non è il vestito che gli si addice di più, ma non avendo altri giocatori con le caratteristiche necessarie per interpretare il ruolo, Zanetti sta facendo di necessità virtù. Sicuramente questo può essere uno spunto per la società quando dovrà tornare sul mercato nella sessione di gennaio: oggi non si può dire che il campionato dell’Empoli sia deludente, ma sicuramente dal punto di vista dell’organico manca qualcosa. Soprattutto in mezzo al campo, dove servono maggiore esperienza e qualità.

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