Empolimania: solo applausi per questa squadra, bisogna giocare così anche con le 'piccole'
Carlo Alberto Pazienza
È vero, è solo una magra consolazione. L’ennesima, perchè anche con la prima della classe l’Empoli non ho solo non ha sfigurato, ma ancora una volta ha raccolto meno di quanto meritasse. Per oltre un’ora i bianconeri sono stati ingabbiati tatticamente da Andreazzoli e di fatto non hanno mai creato pericoli alla porta di Provedel. Alla Juve ci sono voluti un calcio di rigore, netto, ma davvero ingenuo per come è stato provocato, e una magia di Cristiano Ronaldo, il più forte giocatore del mondo, per vincere la partita. Gli azzurri hanno sfoderato una prestazione che rasenta la perfezione: attenti e concentrati in difesa, corti e stretti a centrocampo, pronti a ripartire in contropiede. Cos’è mancato per portare a casa un risultato positivo? Solo un po’ d’astuzia. Probabilmente se l’Empoli non avesse concesso quel rigore, un punto i toscani l’avrebbero portato a casa: la Juve, se non all’inizio del secondo tempo, quando Provedel ha dovuto compiere due autentici miracoli per impedire ai bianconeri di segnare, non ha mai dato la sensazione di segnare da un momento all’altro. Riprova del grande lavoro fatto da Andreazzoli e da tutto il team azzurro nel preparare la partita. Purtroppo però, per l’ennesima volta in stagione, l’Empoli esce dal campo con tanti applausi ma senza punti. Era successo sia con l la Lazio che con la Roma, ma i complimenti degli avversari non bastano per salvarsi. Questo ciclo di gare fuori portata è però agli sgoccioli: venerdì ci sarà il Napoli, altra gara proibitiva in cui l’Empoli sa già che una grande prova, come quella di ieri sera al Castellani contro la Juve per intendersi, potrebbe non bastare per portare a casa un punto. Poi però “l’alibi” della partita “impossibile” finirà: in ordine infatti arriveranno le sfide con Udinese, Atalanta, SPAL e Bologna, prima di un’altro mini ciclo più complicato che porterà alla fine del girone d’andata con Fiorentina, Sampdoroia, Torino e Inter. In queste prima quattro gare, l’Empoli dovrà fare di tutto per portare a casa punti e sollevarsi da una situazione di classifica che comincia a farsi davvero antipatica. Gli azzurri dovranno dimostrare che il gioco è la loro arma vincente per salvarsi e per salvarsi è necessario vincere gli scontri diretti, le partite che contano davvero. Con questo atteggiamento e questo modo di interpretare le gare, i tifosi azzurri possono stare tranquilli. Sarà l’aspetto mentale a fare la differenza: “facile” dare tutto e fare la partita della vita contro la Juve. Bisognerà mantenere concentrazione e voglia di vincere anche contro chi sulla carta non è superiore.