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Empolimania: serve un tempo per accendersi, ecco il Bajrami che conosciamo!
Fatta questa doverosa analisi sulle cose che ancora non funzionano, è giusto fare un meritato applauso a un gruppo e a un allenatore che stanno davvero stupendo tutti. Nel secondo tempo la squadra è riemersa dal baratro, svegliata dal gol alla Robben di Stojanovic e trascinata dal suo numero 10, Nedim Bajrami. Finalmente abbiamo rivisto il giocatore che nella passata stagione aveva incantato la serie cadetta con i suoi strappi e la sua fisicità. Prima ha trovato il gol del vantaggio da vero opportunista, poi ha confezionato un assist al bacio per il gol del definitivo 3-1 firmato da Pinamonti. È evidente che dietro la rinascita di Bajrami, che aveva fatto bene entrando dalla panchina sia a Verona che con la Fiorentina, c’è la mano di Aurelio Andreazzoli, che sta dimostrando di saper gestire con precisione scientifica la condizione fisica e soprattutto mentale dei suoi ragazzi. Questo Empoli non ha un vero e proprio leader, non c’è un solista che sale in cattedra e cambia la partita. C'è uno spartito suonato da un’orchestra diretta alla perfezione, in cui ogni componente, a prescindere che scenda in campo dall'inizio o a gara in corso, sa quello che deve fare e come farlo. Arrivati a questo punto della stagione, era francamente difficile aspettarsi questa classifica e questo risultato dal punto di vista della crescita. Adesso però viene il difficile, perchè nel girone di ritorno ci sarà da confermare quando fatto e portare a casa l’obiettivo. Le ultime della classe si rinforzeranno inevitabilmente nel mercato di gennaio, per cui i valori saranno molto diversi. Siamo sicuri che l’Empoli non farà operazioni (potrebbe salutare Mancuso che obiettivamente ha poco spazio), per cui la squadra che arriverà in fondo è quella visti fin qui. Dovrà lottare, ma ha tutte le carte in regola rimanere fuori dalla zona rossa della classifica fino al 22 maggio.