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    Empolimania: palla inattiva, che passione!

    Empolimania: palla inattiva, che passione!

    • Nico Raffi
    Corner di Valdifiori, testa di Tonelli. Uno schema che si è trasformato in una specie di sentenza per gli avversari. Neppure la Fiorentina è sfuggita alla regola, capitolando nel derby di una settimana fa sull'ennesima inzuccata letale del difensore empolese. Per Lorenzo Tonelli, difensore nato 24 anni fa proprio a Firenze, si è trattato del quarto centro in campionato. Un gol che ha permesso all'Empoli di uscire imbattuto dalla sentitissima gara dell'"Artemio Franchi" e che lo ha fatto diventare il difensore più prolifico del campionato. L'exploit di Tonelli non è però frutto del caso. La rete segnata alla Fiorentina è infatti la decima, su un totale di diciassette gol segnati finora, che nasce da una situazione di palla inattiva: praticamente quasi il 60% delle realizzazioni di marca azzurra.

    Quando a inizio carriera allenava la Sansovino, formazione della provincia aretina che militava allora in serie D, Maurizio Sarri era soprannominato "mister 33 schemi". Un'etichetta che talvolta viene evocata ancora oggi quando si parla dell'allenatore valdarnese, nonostante Sarri abbia spesso smentito nelle interviste quella ricerca metodica, quasi ossessiva, degli schemi su calcio piazzato che gli viene attribuita. Fatto sta che l'Empoli è la squadra della serie A che segna di più su palla inattiva. Qualsiasi schema da fermo, che sia un calcio d'angolo o una punizione, può rivelarsi qualcosa di imprevedibile, di difficile lettura per gli avversari, costretti ad assistere a proiezioni offensive delle torri dalle retrovie, a blocchi in area di rigore, a movimenti collaudati negli spazi che possono mandare alla conclusione diretta a rete, come successo a Firenze, oppure a sponde e deviazioni che suggeriscono il tiro in porta per un compagno, come accaduto a Napoli in occasione del gol di Rugani, o contro il Milan, in occasione della seconda rete di Pucciarelli.

    Non si tratta soltanto della capacità degli interpreti. Vero che Tonelli, a dispetto di una tecnica individuale non eccelsa e di una statura non proprio elevatissima, possiede potenza, esplosività e grande tempismo negli inserimenti offensivi. Altrettanto vero che Daniele Rugani, dotato di eleganza e proprietà tecnica, riesce spesso a far valere, nelle incursioni aree, il suo quasi 1,90 di altezza. Risulta evidente però che la facilità con cui l'Empoli riesce ad andare in gol su calcio piazzato non abbia origine da contingenti situazioni casuali ma da un maniacale lavoro svolto in settimana finalizzato a studiare soluzioni che possano sorprendere i difensori avversari. Non a caso, quando Tonelli è stato assente per squalifica contro la Lazio ed è stato sostituito da Federico Barba, è stato proprio il difensore romano a sbloccare il match in favore degli azzurri con un perentorio colpo di testa originato da una palla ferma.

    Chiaro che poi anche la capacità individuale degli interpreti ha il suo peso fondamentale. Quando hai in rosa un abile esecutore di calci piazzati e di battute da fermo come lo specialista Mirko Valdifiori, tutto riesce più semplice, naturale e curiosamente soprendente. Anche che il "piccolo" Empoli diventi la squadra che segna di più su palla inattiva dell'intera serie A.    
     

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