Getty Images
Empolimania: né presunzione né provincialismo
Delle due l’una, ovviamente, ma come spesso accade la verità sta esattamente nel mezzo, così come buona davvero soltanto per un tempo è stata la gara di Maccarone e soci. L’Empoli non è stato affatto arrendevole, non si è rintanato a ridosso della propria area per costruire una passiva roccaforte: tutt’altro. Allegri, che ripete come un mantra il tormentone della “qualità” deve essere rimasto impressionato dal gioco espresso dagli azzurri, così come avrà capito che i problemi della Juve non sono risolti così, di botto. Il gol su palla inattiva di Evra è frutto di un tallone d’Achille da curare rapidamente, mentre sulla rete in fuorigioco c’è poco da dire.
L’Empoli ha accusato un calo mentale in alcune fasi della gara e questo, insieme alle doti superiori della Juve, ha determinato il risultato finale. Ci vuole equilibrio nei giudizi però: non è una sconfitta con la Juve a segnare il campionato di Giampaolo. Serve equilibrio anche in campo: se lotti per la salvezza non puoi permetterti mai di abbassare la guardia, perché altrimenti finisci suonato al tappeto. Né presunzione né provincialismo estremo dunque: solo lavoro, tecnica e cuore, caratteristiche che un decano come Big Mac non smette mai di insegnare al prossimo.