Empolimania: le mani di Caprile su un punto di valore, l’effetto Andreazzoli non si vede più
Carlo Alberto Pazienza
Sei partite senza vittorie e terza gara consecutiva a secco di gol. Il 2023 azzurro non si è esattamente chiuso come molti tifosi speravano e purtroppo la sensazione è che la squadra non abbia poi questi grandi margini di miglioramento. Andreazzoli ormai siede sulla panchina dell’Empoli da 14 gare e per adesso risultati e giocano latitano. La verità è che il tecnico di Massa sta facendo il possibile con il materiale che ha disposizione, un organico mal assemblato e privo di caratteristiche in grado di esaltare il credo calcistico dell’allenatore. Almeno però è riuscito a fare il minimo indispensabile, cioè rimanere attacco al gruppetto di squadre che stanno lottando per salvarsi. Una combriccola che oggi include Salernitana, Verona, Cagliari e Sassuolo. Già, gli emiliani ad oggi ci sono fin dentro alle scarpe e fa specie pensare che senza le due vittorie clamorose con Inter e Juventus, sarebbero ultimi in classifica. Della partita dell’Unipol Arena si salva poco e l’ha detto anche lo stesso Andreazzoli in conferenza stampa. Il pareggio, ma solo perché consente di non far scappare il Cagliari e di mangiare un punto al Verona; e la buona prestazione di Caprile, che dopo mesi difficili potrebbe aver definitivamente ritrovato il posto da titolare. Incerto sull’uscita alta che aveva permesso al Cagliari di passare in vantaggio (annullato, tutto sommato generosamente, dal VAR), si è riscattato respingendo il rigore di Viola e salvando su Petagna praticamente a tempo scaduto. La difesa (forse) resta l’unica nota positiva della stagione, la squadra infatti ha equilibrio e riesce a rimanere in partita praticamente in ogni gara. Il gioco latita (dopo un buon primo tempo, nella ripresa non ha costruito niente) e anche i migliori uomini offensivi (Cambiaghi ancora a secco di gol) sembrano ancora appannati. Baldanzi sta diventando un caso (ieri non è entrato nonostante la convocazione) e la sua mancanza inizia a farsi sentire. Nessuno si aspettava il gioco spumeggiante di due stagioni fa, ma ormai è chiaro che l’effetto Andreazzoli non ha fornito quel cambio di passo che ci si aspettava. Adesso la palla passa alla società, che a gennaio dovrà cercare di rimediare a un mercato superficiale e senza grandi idee condotto in estate. Serve un attaccante con un po’ di gol nel CV e almeno un centrocampista di qualità che sappia velocizzare e verticalizzare la manovra. Solo così l’Empoli può sperare di giocarsi le sue chance per conquistare una storica quarta permanenza consecutiva in Serie A: