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    Empolimania: inizio fotocopia di un anno fa, la squadra è ancora lenta

    Empolimania: inizio fotocopia di un anno fa, la squadra è ancora lenta

    • Carlo Alberto Pazienza
    Sconfitta 2-1 in Coppa Italia, k.o. 1-0 al debutto in campionato. Vi sembra di averlo già visto, vero? Sì perché è esattamente quello che è successo nell’avvio di stagione 2022 (sconfitte con Spal e Spezia) e che si è ripetuto come fosse una fotocopia negli ultimi 8 giorni (Empoli battuto 2-1 dal Cittadella in Coppa Italia e dal Verona 1-0 in campionato). Sicuramente è presto per fare analisi e processi, senz’altro la coincidenza fa riflettere e viene da pensare che evidentemente la squadra di Zanetti ha bisogno di qualche settimana per entrare a pieno regime. Andando poi a cercare ulteriori aspetti positivi, se il finale sarà il medesimo ci prendiamo volentieri anche questa doppia sconfitta. Un po’ di delusione però c’è, perché a differenza di un anno fa, quando l’Empoli ripartiva dopo una vera rivoluzione, con un nuovo tecnico e quindi nuovi meccanismi da assimilare, quest’anno una base solida da cui partire c'era già. È vero, tanti interpreti sono cambiati anche questa estate, soprattutto davanti, così com’è vero che sono partiti due top player come Vicario e Parisi. Però l’ossatura della squadra è rimasta, compresi gli uomini di maggiore esperienza.

    Drammi non se ne fanno, per carità, ma contro il Verona era lecito aspettarsi qualcosa in più. In particolare sotto il profilo del gioco e della brillantezza, visto che di grossi passi avanti rispetto alla brutta prova con il Cittadella non se ne sono visti. La squadra è ancora lenta, fatica a ribaltare l’azione con velocità, non riesce a far dialogare i suoi uomini offensivi. Caputo si è visto poco e nulla, così come Piccoli che l’ha sostituito a metà ripresa. Male Gyasi, che ha pure fallito un’occasione abbastanza importante; un po’ meglio Cancellieri, che ha fatto intravedere le sue qualità, velocità e dribbling su tutte. Di ben altro livello, ma questa ormai non è più una notizia, la prestazione di Baldanzi. Il più pericoloso, il più continuo, l’unico capace di trasformare un semplice giro palla in una potenziale palla gol. Un giocatore al momento indispensabile per la squadra, la cui partenza lascerebbe un vuoto tecnico difficilmente colmabile. Sicuramente la squadra crescerà sotto il profilo della brillantezza, ma la sensazione è che un manchi comunque un po’ di imprevedibilità, soprattutto dalla panchina. Vero che mancavano due giocatori importanti come Fazzini e Maldini, ma se ci fosse qualche occasione negli ultimi giorni di mercato (si è parlato di un possibile ritorno di Cambiaghi), la società farà bene a prenderla seriamente in considerazione. 

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