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    Empolimania: il nodo del mercato azzurro

    Empolimania: il nodo del mercato azzurro

    • Paolo Lazzari
    Un nodo da sbrogliare il prima possibile. Lo dico da un po' e lo confermo adesso. Sistemata la difesa (pronta sia per giocare a tre che a quattro) all’Empoli resta da rimpolpare il centrocampo (sempre più pressante il nome di Galloppa) e, senza dubbio, l’attacco. Chi ha letto la biografia di Sir Alex Ferguson sa come la pensa in tema di successo uno che ha vinto tutto: la solidità di una squadra comincia dai sui difensori centrali. Sotto questo profilo, Tonelli e Costa offrono sicurezza e, magari, può scapparci il botto con Camporese, un po' come accaduto per Rugani.

    Primo non prenderle, ok: è il comandamento dell’Italia calcistica. Però quando lotti per mantenere la categoria diventa esiziale possedere una o due punte con il gol nel dna, capaci di garantirti quel bottino di reti sicure che fa presto a tradursi in ossigeno. Prendete il Verona con Toni e, adesso, con Pazzini. Il precampionato degli azzurri insegna questo: gli uomini di Giampaolo segnano in molti modi, ma un bomber vero non c’è.

    Big Mac è un trascinatore che deve fare i conti con l’età e, comunque, non è mai stato un cannoniere in serie A. Pucciarelli è una scommessa da vincere, certo, ma non basta. La società continua a lavorare sotto traccia, consapevole che una soluzione va trovata in tempi rapidi: un attaccante da 15 gol a stagione o due da 7-8, ecco cosa manca per autorizzare questo Empoli a non perdere l’ottimismo. 

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