Getty Images
Empolimania: il muro azzurro non cede, ma in attacco ancora poca brillantezza
Dal punto di vista difensivo la squadra ha dimostrato una tenuta e una compattezza quasi inedita per questo gruppo. Aspetto sul quale si vede, senza ombra di dubbio la mano di Paolo Zanetti, chiamato a sostituire Aurelio Andreazzoli proprio per mettere a posto il dato dei gol subiti, mai andato troppo giù al presidente Corsi nonostante la salvezza. Ovviamente se la squadra è più compatta e concede meno, significa anche che rischia meno e che quindi non si sbilancia indipendentemente dall’avversario e dal momento della partita, come invece abbiamo visto fare più e più volte all’Empoli di Andreazzoli. L’atteggiamento quindi è sicuramente cercato e voluto, ma in fase offensiva si denota ancora la mancanza di alcuni meccanismi che invece erano ben oliati, e spesso efficaci, nella passata stagione. Prestazioni dei singoli a parte (Destro è ancora lontano dalla miglior condizione, Bajrami lo stesso, Lammers mostra già la classe di cui è dotato, ma a volte pare predicare nel deserto), le distanze non sono ancora quelle giuste e l’intesa è tutta da trovare. Da un lato ce lo si poteva aspettare, visto che, Satriano e Destro a parte che hanno iniziato la preparazione, il pacchetto offensivo è stato completato i primi di agosto. Forse qui il mea culpa deve farlo la società, che ha consegnato gli attaccanti a Zanetti di fatto con la stagione alle porte. Non resta dunque che aver pazienza e fiducia nelle capacità del tecnico di far ben amalgamare caratteristiche e qualità dei suoi uomini offensivi, in attesa che qualcos’altro si muova sul mercato. Forse davanti gli azzurri sono a posto, ma a centrocampo e soprattutto in difesa servono innesti, di qualità ed esperienza.