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Empolimania: il calendario fa paura, ma il tempo degli alibi è davvero finito
Ed è anche normale che sia così, visto che il tecnico originario di Massa ha preso in mano una squadra tramortita da 5 sconfitte consecutive e appena reduce dalla batosta epocale all’Olimpico di Roma. Ricostruire non sarà facile e un altro po’ di tempo sarà necessario: primo perchè il calcio di Andreazzoli è forse tra i distanti e diversi rispetto alle idee di Zanetti; secondo perché richiede, oltre che un grande sacrificio, un’ottima capacità tecnica, aspetto su cui questa squadra è onestamente carente. Qualche segnale si è già intravisto: perdere con l’Inter era nell’ordine delle cose, ma la prestazione c’è stata; il k.o. di Bologna è stato sicuramente meritato ma non nelle dimensioni. Nella vittoria con la Salernitana, squadra nettamente in crisi, gli azzurri hanno sprecato molte occasioni e con l’Udinese avrebbero meritato quantomeno di segnare un gol. Insomma, la crescita c’è e si vede, per cui Andreazzoli può guardare avanti con fiducia. Ecco, il problema per l’Empoli è vedere cosa c’è davanti, perchè il calendario è tutt'altro che amico: al rientro dopo la sosta ci sarà il derby in trasferta con la Fiorentina, poi dopo 7 giorni la sfida casalinga con l’Atalanta; il 6/11 la truppa azzurra andrà a Frosinone, per poi passare dal Maradona per la sfida al Napoli prima della terza sosta stagionale per le nazionali. Sicuramente un cammino complesso dal quale questo Empoli, a oggi, può sperare di raccogliere poco. Proprio con Andreazzoli però l’Empoli ha fatto vedere in passato di poter vestirsi da “ammazzagrandi” (proprio con Fiorentina, Atalanta e Napoli sono arrivate vittorie clamorose sotto la sua gestione), ma sarà davvero necessario che in campo scenda una squadra degna di essere chiamata con questo nome.