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    Empolimania: il calendario fa paura, ma il tempo degli alibi è davvero finito

    Empolimania: il calendario fa paura, ma il tempo degli alibi è davvero finito

    • Carlo Alberto Pazienza
    Se non ci fosse stato il gol di Baldanzi che ha permesso alla squadra di portare a casa tre punti contro la Salernitana, si potrebbe parlare tranquillamente di un inizio di campionato disastroso. I due clean sheet e i quattro punti ottenuti nelle ultime quattro gare, bottino raggruzzolato da quando sulla panchina azzurra siede Andreazzoli, ridimensionano, almeno nelle apparenze, il cammino dell’Empoli, che però resta deficitario e assolutamente insoddisfacente. È vero, la squadra nelle ultime settimana ha mostrato incoraggianti segnali di miglioramento, ma ciò che è stato fatto, anzi, che non è stato fatto, nelle precedenti quattro partite di campionato (cinque se ci mettiamo pure il k.o. in Coppa Italia), non può essere cancellato e alla fine potrebbe pure pesare in termini di differenza reti e scontri diretti. Adesso però per l’Empoli è fondamentale guardare avanti e in queste due settimane di allenamento senza incontri ufficiali, seppur senza addirittura 10 giocatori convocati nelle rispettive selezioni nazionali, Andreazzoli ha potuto affinare alcuni meccanismi che pian piano stanno entrando nella testa dei suoi giocatori, ma che ancora non sono efficaci al 100%.

    Ed è anche normale che sia così, visto che il tecnico originario di Massa ha preso in mano una squadra tramortita da 5 sconfitte consecutive e appena reduce dalla batosta epocale all’Olimpico di Roma. Ricostruire non sarà facile e un altro po’ di tempo sarà necessario: primo perchè il calcio di Andreazzoli è forse tra i distanti e diversi rispetto alle idee di Zanetti; secondo perché richiede, oltre che un grande sacrificio, un’ottima capacità tecnica, aspetto su cui questa squadra è onestamente carente. Qualche segnale si è già intravisto: perdere con l’Inter era nell’ordine delle cose, ma la prestazione c’è stata; il k.o. di Bologna è stato sicuramente meritato ma non nelle dimensioni. Nella vittoria con la Salernitana, squadra nettamente in crisi, gli azzurri hanno sprecato molte occasioni e con l’Udinese avrebbero meritato quantomeno di segnare un gol. Insomma, la crescita c’è e si vede, per cui Andreazzoli può guardare avanti con fiducia. Ecco, il problema per l’Empoli è vedere cosa c’è davanti, perchè il calendario è tutt'altro che amico: al rientro dopo la sosta ci sarà il derby in trasferta con la Fiorentina, poi dopo 7 giorni la sfida casalinga con l’Atalanta; il 6/11 la truppa azzurra andrà a Frosinone, per poi passare dal Maradona per la sfida al Napoli prima della terza sosta stagionale per le nazionali. Sicuramente un cammino complesso dal quale questo Empoli, a oggi, può sperare di raccogliere poco. Proprio con Andreazzoli però l’Empoli ha fatto vedere in passato di poter vestirsi da “ammazzagrandi” (proprio con Fiorentina, Atalanta e Napoli sono arrivate vittorie clamorose sotto la sua gestione), ma sarà davvero necessario che in campo scenda una squadra degna di essere chiamata con questo nome.
     

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