Empolimania: è suonata la sveglia della Serie A, non mettiamo in croce Vicario!
Carlo Alberto Pazienza
Più che un brutto esordio è sembrato un brusco risveglio. Nonostante la sconfitta però, che nel risultato appare più netta e inesorabile di quanto in realtà sia stata, il 3-1 incassato ieri sera nella prima contro Lazio prende le sembianze di un'importante lezione che gli uomini di Andreazzoli dovevano assolutamente seguire, meglio prima che poi. L'esordio stagionale “morbido” contro il Vicenza infatti non aveva sancito ufficialmente il passaggio di categoria, visto che i veneti disputeranno anche quest’anno il campionato cadetto. Così ci ha pensato la Lazio di mister Sarri a tenere a battesimo degli azzurri, che, nonostante sia ancora lontana da quello che anche la Treccani ha definito come “sarrismo”, è squadra collaudata, con meccanismi ben funzionanti e giocatori di livello superiore. Così gli azzurri si sono subito potuti accorgere che in Serie A non basta partire forte e trovare in contropiede la rete del vantaggio per portare a casa il risultato; non ci si può permettere di abbassare la guardia, neanche un minuto. In Serie A non si può regalare neanche un calcio d’angolo, nè consentire a Milinkovic-Savic, uno dei giocatori più pericolosi del campionati sulle palle aeree, lo spazio per colpire, né tanto meno la libertà di alzare la testa e impostare a piacimento. L’Empoli comunque ci ha provato, ha fatto la sua partita e nel secondo tempo ha sfiorato più volte il gol che avrebbe accorciato le distanze e magari rimesso in discussione il risultato. La squadra le qualità ce le ha (soprattutto davanti, dietro bisogna ancora registrare qualcosa) e le ha fatte vedere contro una delle squadre più forti del campionato: adesso tocca ad Andreazzoli, dall’alto della sua esperienza, spiegare ai tanti debuttanti come gestire i momenti difficili di una partita in Serie A. La nota più stonata di tutta la serata azzurra è stata quella relativa alla prestazione di Guglielmo Vicario. Il portiere in prestito dal Cagliari è incappato nella più classica della serata no: grazie ad un suo controllo sbagliato la Lazio ha guadagnato il corner da cui è scaturito il pareggio immediato di Milinkovic. Peraltro il numero 13 azzurro non è stato ineccepibile neanche in quel frangente, visto che ha permesso al serbo di staccare in area piccola. Sul finire di primo tempo ha poi franato goffamente su Acerbi in area di rigore, dopo aver chiamato “mia” mentre si trovava ancora sulla linea di porta. Furbo il 33 laziale a non fermarsi, ingenuo il portiere azzurro a non leggere il movimento dell’avversario. Due errori davvero grossolani che hanno pesato maledettamente sul risultato finale, condizionando anche a livello psicologico il morale dei compagni. Ad ogni modo non ci sembra il caso di mettere il croce il portiere classe 1996: una serata storta può capire e siamo sicuri che Andreazzoli lo schiererà nuovamente in campo sabato all’Allianz Stadium contro la Juventus. La società lo ha scelto come primo portiere e al momento non è in discussione. Vero è però che Brignoli non ha ancora fatto le valigie, per cui, visto che si tratta di un portiere forte e affidabile, non è da escludere che qualora rimanesse Andreazzoli possa concedergli qualche chances corso della stagione.