Getty Images
Empolimania: Diuosse fa bella figura con la Signora. Marilungo spreca la chance
Un’ora scarsa di buon Empoli allo Stadium, poi il micidiale uno-due della Vecchia Signora che ha chiuso i conti in una dozzina di minuti. Si potrebbe riassumere così Juventus-Empoli, gara che Martusciello aveva preparato con attenzione riuscendo, fino al momento del gol, ad impedire ai bianconeri addirittura di centrare lo specchio della porta.
Anche se, è giusto ammetterlo, Skorupski ha tenuto i guanti immacolati più che altro per imprecisione e leggerezza della squadra di Allegri. Tra le note di rilievo di questo incontro, che senz’altro non poteva (e in questo momento non potrebbe mai) rappresentare un’occasione in cui racimolare punti, ci sono le prestazioni in particolare di tre giocatori: Diousse, Mauri e Marilungo.
Il primo, in proporzione alla prova dei compagni e alla qualità degli avversari, ha giocato una gara di grande spessore e personalità. Ha toccato una cospicua quantità di palloni mandando a segno il 90% dei passaggi tentati. Ha garantito copertura alla sua retroguardia e dominato sul piano fisico il duello con i centrocampisti bianconeri.
Il ragazzo, classe 1997, deve però migliorare su diversi aspetti. Per diventare un centrocampista completo deve affinare la qualità delle giocate, magari rischiando in più circostanze la verticalizzazione.
Mauri e Marilungo, invece, sono state le novità dal primo minuto lanciate da Martusciello allo Stadium. Non certo una prova semplice da sostenere, ma certamente un’ottima occasione da provare a sfruttare per mettersi in mostra contro la più forte e magari scalzare qualche posizione nelle gerarchie del tecnico campano.
Il centrocampista argentino in prestito dal Milan, tutto sommato ha risposto positivamente. Assieme ai compagni di reparto Diousse e Krunic, ha accompagnato la manovra con fraseggi corti, mentre in fase difensiva ha dato il suo contributo “muscolare” provando a raddoppiare su Cuadrado. La speranza è che a stimolarlo non sia stato solamente il confronto con la prima della classe, perché con prove di questa sostanza potrebbe certamente ambire a guadagnare maggiore minutaggio.
Discorso diverso per Marilungo, chiamato ad una prova ancora più difficile – contro una delle migliori difese d’Europa – nella quale appunto non è riuscito a lasciare il segno. Il tanto movimento non lo ha premiato: sempre lontano dalla porta, di fatto in area non ha neanche messo piede. Inoltre non è mai riuscito ritagliarsi lo spazio per calciare a rete.
L’assenza di Mchedlidze apre (per il momento) le porte a diverse soluzioni offensive per l’attacco di Martusciello, visto che nessuno degli attaccanti azzurri, eccetto il numero nove georgiano, sembra in grado di guadagnarsi il posto fisso. Senz’altro però Marilungo, così come gli altri compagni del resto (anche Pucciarelli allo Stadium ha tutt’altro che entusiasmato), sono chiamati a prestazioni di ben altro spessore.