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Empolimania: dalle stelle alle stalle! Ancora in cerca di una precisa identità
I pregi, ma anche i difetti, dell’Empoli di ieri e dell’Empoli di oggi sembrano gli stessi. Gli azzurri danno il meglio quando affrontano avversari di spessore che lasciano ampi spazi in mezzo al campo: la qualità e la velocità degli uomini a disposizione di Andreazzoli (Stojanovic, Bajrami, Bandinelli, Ricci, Mancuso), vengono esaltate proprio in queste situazioni e anche se alla lunga i valori escono fuori (vedi Lazio), il colpo a sorpresa può anche venir fuori (vedi Juventus). La squadra però, allora come oggi, soffre il pressing avversario, fatica a trovare soluzioni offensive diverse e, almeno per quanto visto con il Venezia, non ha cattiveria sufficiente per dominare l’avversario dal punto di vista fisico e mentale. In qualità di allenatore più maturo del campionato, Andreazzoli ha sicuramente le capacità e le conoscenza per cambiare l’impostazione della squadra e adattarla in base all’avversario. Se dalla cintola in sù gli azzurri possono essere considerati tra i più completi tra le squadre che lottano per conservare la categoria, in difesa lo standard non è allo stesso livello. Ciononostante, non possono bastare 13’ di pressing e un disimpegno sbagliato per consentire al Venezia, che fino alla sfida del Castellani aveva tutt’altro che impressionato, di trovare la via della rete e mettere la gara sui binari a lei più congeniali. Il tempo, ovviamente, gioca in favore degli azzurri: i primi due schiaffi della stagione contro Lazio e Venezia, di portata e significato diverso, sono stati incassati. Adesso è già il momento di trovare i correttivi giusti per evitare di commettere gli stessi errori del passato.