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Empolimania: continua il percorso di crescita, manca solo la vittoria
Cosa manca allora alla squadra azzurra? Una cosa fondamentale, la vittoria. E non importa che arrivi dopo una buona prestazione, basta che arrivi. Anche brutta, sporca, magari immeritata, ma è ciò che serve per sbloccare psicologicamente la squadra e iniziare davvero a costruire la salvezza. Certo, su qualche aspetto c’è ancora da lavorare. Il centrocampo, punto di forza la scorsa stagione nel gioco di Andreazzoli, non non sta rendendo allo stesso livello. Marin non sta dando il contributo che ci si aspettava, Haas viene da un lungo infortunio e ha bisogno di mettere minuti nelle gambe, oltre che riacquisire brillantezza. Bandinelli è troppo discontinuo, stesso discorso vale per Grassi ed Henderson. È un reparto a cui senz’altro manca un po’ di qualità, specie se vengono a mancare anche Baldanzi (ancora out per infortunio, dovrebbe rientrare dopo la sosta) e Bajrami, che c’è ma non si vede. Lo svizzero viene da quattro panchine consecutive (dopo Baldanzi gli è stato preferito Pjaca) ma la cosa non sorprende perché le prestazioni danno ragione a Zanetti. È necessario che ritrovi stimoli ed efficacia, un giocatore del suo talento è indispensabile per la causa salvezza, eventualmente anche a partita in corso. Ecco, proprio le sostituzioni sono l'altra nota dolente di questo inizio di stagione: in nessuna partita si è visto un contributo significativo a gara dei subentrati. Quasi mai infatti l’Empoli è riuscito ad alzare il ritmo e il livello di gioco dopo i cambi. Sicuramente un aspetto su cui Zanetti dovrà lavorare già in vista di Bologna, sfida che chiuderà questa mini maratona di partite prima della sosta e dalla quale l’Empoli dovrà obbligatoriamente uscire con qualche punto.