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    Empolimania: continua il percorso di crescita, manca solo la vittoria

    Empolimania: continua il percorso di crescita, manca solo la vittoria

    • Carlo Alberto Pazienza
    Sono state due prodezze, scaturite da due grossolani errori difensivi, a fare la differenza tra Empoli e Roma nel monday night della sesta giornata di Serie A. Un disimpegno sbagliato e una marcatura persa sono costate punti che sarebbero stati senz’altro meritati, vista la prestazione offerta dalla squadra di Zanetti. Purtroppo per gli azzurri dall'altra parte c’era un certo Paulo Dybala, calciatore dotato di una tecnica sopraffina e di una capacità di leggere il gioco che in questa Serie A lo rendono un assoluto top player. L’Empoli però la sua partita l’ha fatta e bene. Scordatevi però di vedere una squadra che si sbilancia una volta incassato il primo gol (lo scorso anno con questo atteggiamento arrivarono 4 marcature giallorosse tutte nel primo tempo): l’Empoli di Paolo Zanetti è una squadra solida, meno spettacolare e brillante, ma comunque capace di fare male e di essere pungente. Da questo punto di vista sta la crescita c'è stata, sia a livello collettivo che individuale. La difesa, a parte le due indecisioni sopra citate, dimostra solidità e compattezza, a partire da Vicario, che si sta ancora confermando tra i top portieri del campionato. In attacco Lammers e Satriano stanno ingranando: si cercano, si trovano e sembrano sempre più affini. In particolare l'uruguaiano impressiona per la capacità di pressare costantemente i difensori avversari e per provare a mordere ogni pallone. Anche sfortunato (e un po’ impreciso) ieri, prima col colpo di testa che ha scheggiato il palo, poi sul tiro di punta uscito di un soffio su invitantissimo assist di Akpa Akpro.

    Cosa manca allora alla squadra azzurra? Una cosa fondamentale, la vittoria. E non importa che arrivi dopo una buona prestazione, basta che arrivi. Anche brutta, sporca, magari immeritata, ma è ciò che serve per sbloccare psicologicamente la squadra e iniziare davvero a costruire la salvezza. Certo, su qualche aspetto c’è ancora da lavorare. Il centrocampo, punto di forza la scorsa stagione nel gioco di Andreazzoli, non non sta rendendo allo stesso livello. Marin non sta dando il contributo che ci si aspettava, Haas viene da un lungo infortunio e ha bisogno di mettere minuti nelle gambe, oltre che riacquisire brillantezza. Bandinelli è troppo discontinuo, stesso discorso vale per Grassi ed Henderson. È un reparto a cui senz’altro manca un po’ di qualità, specie se vengono a mancare anche Baldanzi (ancora out per infortunio, dovrebbe rientrare dopo la sosta) e Bajrami, che c’è ma non si vede. Lo svizzero viene da quattro panchine consecutive (dopo Baldanzi gli è stato preferito Pjaca) ma la cosa non sorprende perché le prestazioni danno ragione a Zanetti. È necessario che ritrovi stimoli ed efficacia, un giocatore del suo talento è indispensabile per la causa salvezza, eventualmente anche a partita in corso. Ecco, proprio le sostituzioni sono l'altra nota dolente di questo inizio di stagione: in nessuna partita si è visto un contributo significativo a gara dei subentrati. Quasi mai infatti l’Empoli è riuscito ad alzare il ritmo e il livello di gioco dopo i cambi. Sicuramente un aspetto su cui Zanetti dovrà lavorare già in vista di Bologna, sfida che chiuderà questa mini maratona di partite prima della sosta e dalla quale l’Empoli dovrà obbligatoriamente uscire con qualche punto. 

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