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    Empolimania: cinismo e compattezza portano punti, manca però un po’ di fantasia

    Empolimania: cinismo e compattezza portano punti, manca però un po’ di fantasia

    • Carlo Alberto Pazienza
    Ad essere totalmente sinceri, è obiettivamente difficile trovare qualcosa da rimproverare all’Empoli in questa prima parte di stagione. La squadra non brilla dal punto di vista del gioco, questo è abbastanza palese, ed è molto lontana da quella di Andreazzoli che l’anno scorso ha sorpreso e affascinato molti addetti ai lavori. Ciononostante porta a casa risultati e la differenza rispetto alla passata stagione dopo le stesse giornate, 15, è di soli 3 punti in meno. Un dato assolutamente accettabile, vista la stagione anomala e visto soprattutto lo stravolgimento tecnico che ha investito la squadra, specie a centrocampo, che indubbiamente ha perso un po’ di qualità, e in attacco, dove la rosa è stata privata di un bottino di oltre 20 gol spartiti tra i vari Pinamonti (bomber con 13), Di Francesco, Cutrone e La Mantia. Ecco allora che per una volta i numeri rispecchiano abbastanza fedelmente l’andamento della squadra, 17^ nella classifica dei gol segnati (solo 12, l’anno scorso erano già 23) e 12^ in quella delle conclusioni (184). Cosa sta tenendo a galla allora la squadra di Zanetti? Ovviamente la difesa, grazie ai 19 gol subiti (9 in meno rispetto a 21/22 dopo 15 partite) e ai 5 clean sheet (solo Provedel, Meret e Szczesny in Serie A hanno fatto meglio) ottenuti da Guglielmo Vicario.

    Nel complesso dunque il bilancio è più che positivo, ma c’è un dato curioso che, in negativo, testimonia come la squadra abbia effettivamente perso un po’ di qualità e fantasia negli ultimi trenta metri del campo. L’Empoli è infatti ultima nella classifica degli assist, con solo 5 passaggi utili per trovare la via delle rete. Anche la Sampdoria, che di gol ne ha segnati solo 6, ha fatto meglio: i blucerchiati infatti hanno costruito tutti i gol realizzati attraverso gli assist. Gli assistman azzurri ad oggi sono stati Stojanovic, Ebuehi, Henderson, Lammers e Satriano, ma è abbastanza singolare come in questo club manchino coloro che in teoria sarebbero chiamati a creare più occasioni da gol. Penso a Marin, ma anche lo stesso Parisi, per non parlare di Bajrami, Pjaca e Baldanzi. Sicuramente un aspetto su cui Zanetti e gli stessi calciatori possono provare a lavorare, oltre che fornire uno spunto utile per gli uomini mercato azzurro. Oltre ai nomi sopra citati, la squadra tra gennaio e giugno della passata stagione ha perso anche gente come Ricci, Asllani e Zurkowski: giocatori di carisma e qualità che hanno inciso in maniera fondamentale sul raggiungimento dell’obiettivo salvezza. Caratteristiche che ad oggi mancano nel centrocampo azzurro e che non sarebbe male inserire con qualche colpo di mercato.

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