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    Empolimania: che spettacolo la Primavera, il tesoro per il futuro è già in casa

    Empolimania: che spettacolo la Primavera, il tesoro per il futuro è già in casa

    • Carlo Alberto Pazienza
    L’inizio ufficiale del calciomercato ha un sapore dolce, dolcissimo anzi, per l’Empoli. La società azzurra si è svegliata infatti con il titolo di campione d’Italia Primavera in tasca, un successo che nella bacheca toscana mancava addirittura dal 1999, quando la squadra guidata da Gelain in panchina e da Marchionni e Cribari in campo superò in finale l’Atalanta. La storia si è ripetuta ieri al Ricci di Sassuolo, dove gli azzurrini di Buscè hanno completato un’impresa davvero inaspettata. Non solo perché l’Empoli, assieme a SPAL e Ascoli, è una delle tre squadre di Serie B che hanno disputato la Serie A del Campionato Primavera 2020/2021 (bruscamente rinominato Primavera 1 da qualche edizione), ma perchè, partita per salvarsi, ha centrato i playoff all’ultima giornata ed eliminato una dietro l'altra Juve ed Inter, squadre più quotate ed economicamente più attrezzate. Il campo però ha raccontato una storia diversa, quella cioè di una formazione ricca di talento, con un’identità ben precisa e una filosofia di gioco votata all’attacco. Lo spiegano bene i 6 gol rifilati alla Lazio, i due 4-0 consecutivi imposti a Fiorentina e Torino in regular season e i 10 gol segnati in tre gare dei playoff, 5 nell’atto finale contro l’Atalanta. Un totale di 75 gol nelle due fasi di campionato che fanno dell’Empoli la squadra più prolifica della stagione

    La vittoria del campionato è sicuramente un risultato inatteso, inaspettato almeno in questa stagione, ma non c’è da sorprendersi se in casa azzurra il settore giovanile sia così sviluppato e curato. Da sempre l’Empoli punta a crescere in casa i talenti da far esordire nei campionati professionistici, una fucina di talenti che ha offerto al nostro calcio, solo per citarne alcuni, gente come Caccia, Di Francesco, Di Natale, Raggi, Lodi, fino ai più recenti Rugani, Tonelli, Hysaj e Traore. Del resto il progetto del settore giovanile va di pari passo con quello della prima squadra, lo testimonia che lo schieramento di tutte le formazioni azzurre giovanili è il solito impiegato dalla prima squadra: quel 4312 diventato ormai un marchio di fabbrica, sinonimo di bel gioco e vocazione offensiva. Poi per rispettare il diktat societario ci vogliono gli interpreti giusti e l’Empoli campione d’Italia Primavera li ha eccome. Due nomi su tutti: Kristjan Asllani e Tommaso Baldanzi, facce già viste in prima squadra nella stagione appena conclusa. Il primo, anno 2002, è il classico play davanti alla difesa, regista con grande visione di gioco e specialista dei calci piazzati; il secondo, classe 2003, è un funambolo offensivo, trequartista o attaccante, numero 10 brevilineo dal guizzo improvviso che sa accendersi nei momenti giusti. Entrambi hanno lasciato il segno in finale e probabilmente faranno parte del ritiro azzurro in preparazione della prossima Serie A. Ma ci sono anche gli attaccanti Ekong e Lipari, i difensori Rizza, Degli Innocenti e Pezzola, i centrocampisti Belardinelli e Fazzini: tutti i nomi da segnarsi sul taccuino perchè un giorno potrebbero essere pronti per il grande salto, magari con indosso la maglia azzurra. Un tesoro niente male in un momento in cui i soldi scarseggiano e le operazioni di mercato sono spesso contraddistinte da scambi e prestiti. 

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