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Empolimania: che spettacolo la Primavera, il tesoro per il futuro è già in casa
La vittoria del campionato è sicuramente un risultato inatteso, inaspettato almeno in questa stagione, ma non c’è da sorprendersi se in casa azzurra il settore giovanile sia così sviluppato e curato. Da sempre l’Empoli punta a crescere in casa i talenti da far esordire nei campionati professionistici, una fucina di talenti che ha offerto al nostro calcio, solo per citarne alcuni, gente come Caccia, Di Francesco, Di Natale, Raggi, Lodi, fino ai più recenti Rugani, Tonelli, Hysaj e Traore. Del resto il progetto del settore giovanile va di pari passo con quello della prima squadra, lo testimonia che lo schieramento di tutte le formazioni azzurre giovanili è il solito impiegato dalla prima squadra: quel 4312 diventato ormai un marchio di fabbrica, sinonimo di bel gioco e vocazione offensiva. Poi per rispettare il diktat societario ci vogliono gli interpreti giusti e l’Empoli campione d’Italia Primavera li ha eccome. Due nomi su tutti: Kristjan Asllani e Tommaso Baldanzi, facce già viste in prima squadra nella stagione appena conclusa. Il primo, anno 2002, è il classico play davanti alla difesa, regista con grande visione di gioco e specialista dei calci piazzati; il secondo, classe 2003, è un funambolo offensivo, trequartista o attaccante, numero 10 brevilineo dal guizzo improvviso che sa accendersi nei momenti giusti. Entrambi hanno lasciato il segno in finale e probabilmente faranno parte del ritiro azzurro in preparazione della prossima Serie A. Ma ci sono anche gli attaccanti Ekong e Lipari, i difensori Rizza, Degli Innocenti e Pezzola, i centrocampisti Belardinelli e Fazzini: tutti i nomi da segnarsi sul taccuino perchè un giorno potrebbero essere pronti per il grande salto, magari con indosso la maglia azzurra. Un tesoro niente male in un momento in cui i soldi scarseggiano e le operazioni di mercato sono spesso contraddistinte da scambi e prestiti.