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    Empolimania: certezze Vicario e Parisi, attacco ancora insufficiente

    Empolimania: certezze Vicario e Parisi, attacco ancora insufficiente

    • Carlo Alberto Pazienza
    L’Empoli avanza a piccoli, piccolissimi passi e porta a casa un altro pareggio che, trattandosi di scontro diretto, non è affatto da buttare. Rispetto alla prima sconfitta di La Spezia infatti, nella gara di Lecce dei miglioramenti si sono sicuramente visti. A livello di solidità difensiva la squadra sembra riuscire a trovare un’intesa sempre più affinata: cambiano gli interpreti (al Via del Mare mancava Luperto), si avvicendano gli uomini in campo, ma il risultato non cambia. La difesa di squadra funziona e anche a livello individuale chiunque riesce a dare il suo contributo. Eccezion fatta per la fascia destra (ma è giusto dare merito agli avversari con un Banda davvero in grande spolvero) il pacchetto arretrato azzurro non è mai andato in sofferenza. Da questo punto di vista le certezza sono sempre le solite: Guglielmo Vicario e Fabiano Parisi. Il portiere sta dimostrando che quella passata non è stata una stagione di grazia, ma che il livello di prestazioni che riesce a garantire è sempre alto e costante. Il terzino invece sembra davvero pronto per compiere il salto di qualità: è stato uno dei giocatori più chiacchierati in chiave mercato, alla fine è rimasto (a meno di clamorosi colpi di scena sul gong) e in queste prime tre uscite ha dimostrato di essere partito con il piede giusto, concentrato e voglioso di incidere in ogni partita. Ieri ha trovato il primo gol in A, giusto coronamento per un’altra prestazione maiuscola. 

    Se a livello difensivo, dove anche Ismajli, De Winter ed Ebuehi stanno convincendo, c’è poco da imputare a Zanetti, lo stesso non si può dire della fase offensiva. A differenza delle due precedenti gare gli azzurri hanno dimostrato di voler fare la partita, gestendo il pallone con buona qualità sin dalle prime battute. Ciò che però non è cambiato è la scarsa pericolosità degli uomini d’attacco, che ancora non si trovano e che, se escludiamo qualche giocata individuale, faticano ad arrivare alla conclusione pulita. Lammers ha qualità ma non ancora continuità all’interno della partita, Satriano garantisce corsa e quantità ma davanti non incide, Destro e Bajrami non pervenuti dalla panchina (abbondantemente insufficiente la prestazione dell’albanese, che potrebbe essere ai saluti). Le uniche note liete della serata sono state l’esordio da titolare e la prestazione di Tommaso Baldanzi, trequartista classe 2003 proveniente dalla Primavera azzurra, che ha confezionate buone giocate e soprattutto fatto vedere di essere dotato di una decisa personalità. Chiaramente se l’attacco fatica il demerito è anche del centrocampo, a cui mancano uomini di qualità ma soprattutto in grado di cambiare passo. In questo senso l’imminente arrivo di Zurkowski (l’operazione sembra in dirittura d’arrivo), potrebbe aggiungere un po’ di dinamismo e imprevedibilità ad un reparto che in questo momento ne avrebbe davvero bisogno.

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