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    Empolimania: amaro in bocca per l’epilogo, ma le sensazioni restano buone

    Empolimania: amaro in bocca per l’epilogo, ma le sensazioni restano buone

    • Carlo Alberto Pazienza
    È davvero complicato riuscire a trovare una chiave corretta per l’analisi di Empoli-Milan. Una partita al cui interno se ne sono giocate almeno tre, rimasta a reti inviolate fino a dieci dalla fine ed esplosa con una pioggia di gol dal 79’ in poi. Alla fine esulta il Milan, tutto sommato meritatamente, più che altro per la capacità dei rossoneri di crederci fino alla fine e di sfruttare ogni minima disattenzione azzurra. L’Empoli non ha sfigurato, ma l’amaro in bocca rimane: sia per come è arrivato il primo gol milanista, sia per le occasioni fallite sul punteggio di 0-0, ma soprattutto per il finale, dove con un po’ di cattiveria e malizia in più un pareggio lo si poteva tranquillamente portare a casa. Tre partite dicevamo, perchè la prima parte di gara è senz'altro in favore dei rossoneri, in cui riescono a costruire tre nitide palle gol non concretizzate più per imprecisione propria che per meriti dell’Empoli. L’inizio ripresa invece è in favore della squadra di Zanetti, che sfrutta un lieve calo del Milan, sempre insidioso nelle ripartenze, riuscendo anche con i cambi a creare qualche pericolo alla porta di Tatarusanu. Bajrami si mangia un gol fatto e avrebbe potuto fare meglio su una seconda conclusione, con la gara si avvia verso gli ultimi 10 minuti. Ed è lì che inizia la terza, con la magata di Tonali che pesca Leao solo al limite dell’area di rigore azzurra direttamente da rimessa laterale (polemiche per la posizione del centrocampista rossonero, più avanzata rispetto al punto di uscita della sfera), con il portoghesse lestissimo nel controllare e servire Rebic libero davanti a Vicario.

    In quel momento tutti hanno pensato che il match fosse già pronto per essere archiviato: niente di più sbagliato. Bajrami si fa perdonare gli errori con una punizione a scendere che sorprende Tatarusanu, ma mentre i giocatori azzurri hanno già la testa negli spogliatoi, il Milan getta la palla in area e su una sponda quasi casuale di Krunic l’uomo che non ti aspetti, Ballo Toure, sbuca alle spalle di De Winter e insacca il 2-1. Il tris di Leao è l’inevitabile conseguenza dell’arrembaggio azzurro finale: un risultato accettabile in linea generale, difficile da mandare giù per come si è sviluppato. Nel finale è mancata un po’ di esperienza e in alcune occasioni un pizzico di cattiveria in più: mancanze che contro i campioni d’Italia si pagano a caro prezzo. Restano però buoni spunti da cui ripartire: la squadra nel secondo tempo è partita forte, cercando di far male a Milan con un bel gioco in verticale; da una parte preoccupa l’astinenza degli attaccanti, dall'altra c’è comunque la sensazione che l’intesa tra Lammers, Satriano e Pjaca stia migliorando partita dopo partita. Bene anche Bajrami, che al netto di qualche errore pesante sotto porta è entrato con la testa giusta e con lo spirito di uno che vuole guadagnarsi nuovamente lo status di titolare. È importante per l’Empoli che il suo numero dieci ritrovi stimoli e voglia di essere determinante. Per gli azzurri sarà un ottobre davvero complesso, a partire dalla sfida di domenica all’ora di pranzo con il Torino: poi ci saranno Monza al Castellani, incontro clou, Juve e Atalanta. È vero che la salvezza non deve passare da queste ultime due sfide, ma spesso si costruisce anche con qualche risultato a sorpresa che alza il morale e smuove la classifica. Soprattutto quando non pensavi potesse accadere davvero.

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