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    Niang torna a San Siro contro il 'suo' Milan: dal palo del Camp Nou agli incidenti fuori dal campo

    Niang torna a San Siro contro il 'suo' Milan: dal palo del Camp Nou agli incidenti fuori dal campo

    • Daniele Longo
    Il protagonista che non ti aspetti. M'baye Niang a gennaio ha scelto a sorpresa l’Empoli per quella che sembrava una difficile missione salvezza. In realtà con il suo arrivo è giunta la svolta: tre gol che sono valsi 7 punti in classifica. E domani c’è il suo ex Milan a San Siro per chiudere un cerchio. 

    CHANCE DAL 1’ - Fin qui Niang è stato spesso decisivo partendo dalla panchina. Nell’ultima settimana il tecnico Nicola lo ha visto in crescita dal punto di vista della tenuta e domani gli affiderà le chiavi dell’attacco sperando in quella tradizione del gol dell’ex. Con la maglia del Milan il francese classe '94 ha giocato 79 partite e realizzato 12 reti complessive. Non si è trattata della sua unica nel campionato italiano, considerando pure le parentesi al Genoa (14 presenze e 5 gol in un semestre nella stagione 2014/2015) e al Torino (29 apparizioni e 4 reti nel 2017/2018).

    LA STRANA PARABOLA AL MILAN - La carriera di Niang è stata tutta un’altalena di emozioni contrastanti. A 16 anni esordisce in Ligue 1 tra le fila del Caen contro il Tolosa: due settimane dopo segna anche il suo primo gol tra i professionisti, contro il Lens, diventando il più giovane marcatore della storia appena dietro a Laurent Roussey (in Monaco-St. Etienne del 1978). Lo vogliono Manchester City, Arsenal, Tottenham e Milan: visita Milanello e sceglie i rossoneri nell’estate del 2012. In Francia gli danno il soprannome di "nuovo Henry" ma nel suo primo biennio in rossonero gioca poco e niente (28 presenze e 0 gol). Protagonista in negativo fuori dal campo: Non ancora 17enne, Niang si fece sorprendere alla guida di un auto. Sfortunatamente per lui, i vigili di Milano lo fermarono per un semplice controllo, ma essendo minorenne si spacciò per il suo compagno di squadra Traoré. Una bugia che, ovviamente, non ha retto, in quanto il calciatore venne accompagnato nell'hotel in cui alloggiava e lì i vigili hanno appurato la sua vera identità. O, per dirne un’altra, nel febbraio del 2016 è rimasto coinvolto in un incidente stradale poco fuori Milano, dopo una gara  contro il Torino. Risultato? Infortunio che lo tiene fuori per due mesi.

    LA SVOLTA - Una settimana prima era riuscito nel punto più alto della sua avventura in rossonero con il gol nel derby contro l’Inter vinto per 3-0.
    Mihajlovic lo spronava a dare il meglio, riuscendoci solo a metà perché poi si trovava spesso in mezzo a problemi che avevano poco a che fare con il calcio. Un inizio di carriera da predestinato che però è rimasta piena di rimpianti. Come per quella notte al Camp Nou. Era la stagione 2012-2013 e il Milan, in estate, aveva visto i senatori, Ibrahimovic e Thiago Silva lasciare il club. Una squadra smantellata, con nuovi calciatori acquistati ma evidentemente non all'altezza dei predecessori. Nonostante tutto, la squadra allora allenata da Allegri fece una buona stagione, tanto da aver sfiorato i quarti di finale di Champions League. Agli ottavi della competizione, i rossoneri sconfissero nella gara d'andata il Barcellona per 2-0 grazie alle reti di Boateng e Muntari, ma è nella gara di ritorno che si spensero le speranze di qualificazione del Milan. Colpa del palo colpito da Niang nell'unico tiro in porta del Diavolo di quella sciagurata serata al 'Camp Nou'. Sul risultato di 1-0 per il Barcellona, il senegalese, solo davanti a Valdes, colpì il montante. Con un gol, il Milan sarebbe stato nuovamente avanti di due lunghezze, invece quell'episodio consentì ai blaugrana non solo di centrare la qualificazione ai quarti, ma di vincere umiliando il Milan 4-0.

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