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    Empoli: i numeri di Davide Nicola sono da Champions, ma siamo solo a metà dell’opera

    Empoli: i numeri di Davide Nicola sono da Champions, ma siamo solo a metà dell’opera

    • Carlo Alberto Pazienza
    Alzi la mano chi, un mese e mezzo fa, dopo la sconfitta di Verona, si sarebbe aspettato di vedere un Empoli fuori dalla zona rossa già a fine febbraio. Con tutta probabilità a questo appello non risponderebbero neanche Fabrizio Corsi e Pietro Accardi, gli autori della decisione di operare il secondo esonero di questa stagione ingaggiando il terzo mister a libro paga. Ancora è presto per un giudizio definitivo, ma per quanto visto in queste prime 6 partite con Nicola in panchina, mai scelta fu più azzeccata. Il mister piemontese infatti, non solo ha riacceso l’entusiasmo di casa azzurra mettendo in fila sei risultati utili consecutivi in altrettante gare disputate, ma ha praticamente eguagliato quanto fatto dai suoi due predecessori in Arena un terzo del temo a disposizione. Prima del suo arrivo, l’Empoli aveva raccolto 13 punti in 20 partite, una media punti di 0,65, segnando la miseria di 11 reti. Dall’arrivo di Nicola i punti sono già 12 (3 vittorie e altrettanti pareggi), una media di 2 punti a partita e 11 reti realizzate. La squadra ha abbassato il suo baricentro, lasciando maggiore iniziativa agli avversari (il possesso palla si è infatti abbassato di 4 punti percentuali, ma di contro ha alimentato la sua pericolosità e la sua efficacia offensiva: l’accoppiata Zanetti-Andreazzoli aveva prodotto infatti solo 47 tiri in porta in 20 partite, il gioco di Nicola ha permesso ai suoi calciatori di tirare in porta la bellezza di 27 volte. 

    Non solo: la squadra, che nel frattempo ha trovato una solidità difensiva importante, è maturata e ha scoperto di avere risorse che non pensava di avere. Come ad esempio la capacità di gestire uno svantaggio o una rete subita in modo rocambolesco o immeritato. Aspetto questo spesso venuto meno, visto che nell’ultima stagione e mezzo l’Empoli aveva praticamente solo vinto le (poche) volte in cui aveva mantenuto la porta inviolata. Nicola ha saputo inoltre toccare i tasti giusti per motivare alcuni giocatori che prima del suo arrivo sembravano svuotati, mentre adesso stanno dando un importante contributo alla causa. C’è da dire che anche la fortuna sta iniziando a girare dal verso giusto (tre rigori consecutivi nelle ultime tre), ma è anche sintomo del fatto che la squadra ha iniziato ad entrare con più continuità nelle aree di rigore avversarie. DI fatto però ancora non c’è niente, perchè gli azzurri sono letteralmente, e aritmeticamente, solo a metà strada: dopo aver chiuso il girone di andata a 13 punti, il piano prevedeva di raddoppiare il proprio score nel girone di ritorno. Un’impresa che sembrava titanica ma che adesso, con Nicola in panchina, non sembra poi così fuori portata. Di fatto ne mancano almeno altri 12 per raggiungere la quota, 37, che dovrebbe bastare compiere una sorta di miracolo. La squadra sembra avere le carte in regola per farlo e dovrà provare ad aggiungere fieno in cascina già dalla sfida di sabato con il Cagliari, in attesa poi di entrare in un vortice di match ad alto quoziente di difficoltà che potrebbero inevitabilmente rallentare la corsa verso l’obiettivo 

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