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    Empoli, Corsi: "Chi viene qui lo fa per crescere. Guardo i giovani e cerco talenti. De Laurentiis mi chiese di Bremer"

    Empoli, Corsi: "Chi viene qui lo fa per crescere. Guardo i giovani e cerco talenti. De Laurentiis mi chiese di Bremer"

    Il presidente dell'Empoli, Fabrizio Corsi, ha concesso una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport in cui ha spiegato, ancora una volta come funziona il "modello vincente" del club toscano, realtà economicamente più piccola di molte altre piazze italiane, ma in grado di proseguire negli anni una storia "da Serie A" anche e soprattutto grazie alla capacità di formare giovani talenti che oggi riempiono le rose di mezza Serie A e non solo.

    STRATEGIA E PROGETTO - "Non dobbiamo mai dimenticarci chi siamo. E’ stata un’estate di duro lavoro, dobbiamo vendere per coprire i costi e i prezzi sono scesi. Noi abbiamo coraggio e lavoriamo sin dalle basi. Ora ne abbiamo tre in rampa di lancio, altri li abbiamo prestati in B e li aspettiamo".

    I GIOVANI - "Domenica gli Allievi sono andati a giocare al Viola Park e hanno vinto 3-0. Anche l’Under 18 ha battuto 3-0 la Fiorentina. La Primavera è un po’ deboluccia, ma noi giochiamo con i 2007 contro i 2005... Fino ai 2012 siamo di un livello mai così forte e la stagione scorsa abbiamo mandato più di 20 ragazzi nelle nazionali giovanili. Io preferisco vedere i 2010, c’è meno stress rispetto alla Serie A! Certo, contro Roma e Juventus mi sono divertito, però poi ho visto i 2010, i loro genitori, li ho ascoltati: mi arricchisce".

    TALENTO - "Apertura agli stranieri? Rispetto al passato di più, è vero, ma io vorrei puntare di più sugli italiani: da noi c’è tanto talento, le nazionali giovanili fanno grandi risultati. In Italia manca solo il coraggio".

    D'AVERSA - "Vedo come lavora D’Aversa, corregge i giocatori durante gli allenamenti per migliorarli. Ha individuato un gruppo di ragazzi della Primavera su cui lavorare e sta trovando il coraggio per lanciarli. Sa quanti giocatori partiti da Empoli sono arrivati in Champions...".

    LO STADIO - "Ora il progetto è alla portata, ci accompagnano aziende importanti. Se partiamo in primavera possiamo giocarci sempre e in 40 mesi si finisce. Spero che la salute mi accompagni, lo stadio sarebbe il completamento del mio contributo a questa società. Sa cosa mi piace? Aver creato l’ambiente ideale, con cultura della sconfitta, senza negatività. Qui un calciatore non viene per guadagnare ma per crescere, anche il pubblico li aiuta".

    IL CASO TONELLI - "Sa cosa accadde con Tonelli?. Era partito male. Un nostro tecnico delle giovanili disse: “Presidente, la squadra c’è, adesso recuperiamo lui”. Due anni dopo andò al Napoli"

    GLI ALTRI PRESIDENTI - "Sono felice e onorato di poterli affrontare, c’è da imparare. Aurelio (De Laurentiis, ndr) una volta mi ha chiesto un parere su Bremer, io non mi sono permesso di parlare perché lui ha manager bravissimi. Ma se mi chiede di un giovane posso esprimermi".

    NICOLA - "Gli faremo una statua, quando avremo tempo. Ci sono rimasto male che sia andato via, ma sappiamo che, chi fa bene qui e ha un’occasione, la sfrutta. Quando abbiamo trattenuto gente che aveva mercato, abbiamo sbagliato. E lo faremo ancora".

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