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    Emery, senza Spagna sei un fallimento

    Emery, senza Spagna sei un fallimento

    • Federico Zanon
    Una scena già vista, o forse è meglio dire un dejà vu. Unai Emery quando supera i confini spagnoli si trasforma. E' successo in Russia, ai tempi dello Spartak Mosca, si sta ripetendo in Francia, sulla panchina del Paris Saint-Germain. Appena si lascia alle spalle i Pirenei si svuota delle sue capacità, del suo talento, passa da essere un valore aggiunto a un costoso problema. Da un allenatore innovativo a uno sopravvalutato.

    DUE FACCE - Un'etichetta esagerata se si considera quanto conquistato alla guida del Siviglia (tre Europa League consecutive) e quanto ottenuto con Almeria (promozione in Liga) e Valencia (due terzi posto e qualificazioni alla Champions League), più che ragionevole se vengono analizzate le parentesi all'estero. L'avventura al timone della 'squadra del popolo' è durata solo cinque mesi (esonerato a novembre dopo un pesante 1-5 contro la Dinamo Mosca), quella con il Paris Saint-Germain rischia di avere i giorni contati. 

    CAOS TOTALE - Scelto per il dopo Blanc, l'Emery roi di coppe e del bel gioco, ha perso il suo appeal e il pieno controllo dello spogliatoio. Dai casi Ben Arfa e Matuidi, al dualismo tra Trapp e Araola, passando per i malumori di Cavani, una filosofia che fatica a vedersi su campo e l'assenza totale di un leader nell'era del post Ibrahimovic, l'allenatore basco è in piena confusione. A pagare è il Paris Saint-Germain, che ha iniziato la stagione con il freno a mano tirato, soprattutto in Ligue 1. Due sconfitte in sette partite, come in tutta la stagione 2015-2016. Con l'esonero dietro l'angolo.

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