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  • El Shaarawy alla Ibra:| Faraone settebello a 20 anni

    El Shaarawy alla Ibra:| Faraone settebello a 20 anni

    Capocannoniere del campionato, si è preso la squadra sulle spalle facendo... l'Ibrahimovic.
    Faraone, 7o gol: a 20 anni sale sul trono da solo.
    E ora il Piccolo Faraone guarda tutti dalla cima della piramide. Se sarà soltanto per una notte oppure anche per i prossimi giorni in fondo non ha molta importanza. Conta essere lassù, nei territori che una volta erano di Ibrahimovic. Le tacche incise sul calcio della pistola adesso in campionato sono 7. El Shaarawy guarda giù e attende gli altri. Ma intanto Klose e Cavani ora inseguono. Sul trono c'è lui, l'uomo simbolo del male e del bene di questo Milan. Sì, anche del male, perché a 20 anni appena compiuti è toccato a lui caricarsi la squadra sulle spalle. Una responsabilità immensa ed esagerata. Perché nessun altro è stato in grado di farlo. Il Milan dell'anno zero, o dell'anno uno come l'ha ribattezzato Galliani, ha eletto suo leader un ragazzino. Pieno zeppo di talento e di idee chiare, ma pur sempre un ragazzino. Ecco il male del Milan: l'incapacità di esprimere personaggi di carisma dopo le partenze di Ibra, Thiago e dei senatori.


    Aggrappati E allora viene da dire per fortuna c'è Stephan. Altrimenti il Milan sarebbe laggiù in fondo, non aggrappato al treno che in qualche modo sta provando a risalire la classifica. Anche ieri Stephan ha esibito repertorio completo. Chilometraggio da mezzofondista, scatti da velocista, spirito di sacrificio di ottimo esempio per qualche compagno di reparto indolente. Durante un ripiego fin dentro l'area ha rischiato persino di provocare un rigore, tanto è stata la foga del recupero. Il gol è sembrato facile, ma non lo era per nulla. Intanto perché pochi minuti prima se n'era divorato uno, e sono flash che a volte restano e tolgono sicurezza. Poi perché occorreva tenere basso quel pallone smanacciato da Ujkani, e tirare in fretta prima che la porta si «chiudesse». Stephan è stato bravissimo: corpo basso e destro chirurgico a filo d'erba.

    Che media gol Settima perla in campionato, l'ottava stagionale. È probabile che Ambrosini smetterà di provocarlo con le scommesse. Per il momento il Faraone ha le vacanze invernali pagate dal capitano in montagna, ma fra soli due gol vedrà i Caraibi. D'inverno al sole si sta meglio. Stephan si è prefissato almeno 10 reti in campionato e 15 lungo tutta la stagione. Viaggiando a questa media andrà oltre, anche se potrebbe non bastare ad Allegri. Fino ad ora i gol del Faraone stavano buttando acqua fredda sulla panchina dell'allenatore. Era già successo almeno un paio di volte e, prima della telefonata presidenziale di ieri sera, sembrava fosse così anche stavolta. A dispetto di un sistema di gioco che per Stephan non è l'ideale, come ci raccontava qualche giorno fa: «Più che da seconda punta mi trovo bene nel tridente perché posso partire largo come piace a me». Ieri, pur giocando in coppia con Pato, è riuscito a ritagliarsi spazi e posizione preferiti. È un momento di grazia, e si capisce da questo: Stephan sta riuscendo ad andare anche oltre la tattica.


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