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Ekdal: 'Sto bene alla Sampdoria; passato alla Juventus? Ecco come funziona...'
Sembra passata un'eternità, da quella prima esperienza con mister Giampaolo al Cagliari: "Da allora sono un po’ cambiato. Come uomo adesso conduco una vita più tranquilla. Non sono sempre in giro, ho una moglie, una figlia appena nata" ha raccontato il giocatore a Il Secolo XIX. "Sono concentrato sul calcio. A quei tempi là ero più giovane e facevo più festa. Come calciatore sono cresciuto, ma non ho finito. Ogni allenamento è importante, ho sempre più voglia di vincere. Gli avversari? Sì, è vero, hanno imparato a conoscere il nostro gioco e quindi mi marcano con particolare attenzione. Complicandoci un po’ le cose. Ma se io sono marcato da più di un avversario, c’è più spazio per un mio compagno".
La carriera di Ekdal era partita con il botto, visto l'esordio con la Juventus. Ma oggi l'ex Amburgo non ha rimpianti: "Sicuramente quando giochi nella Juve punti a restare a quei livelli. Scudetti, Champions… Io però poi ho militato sempre in due campionati prestigiosi, serie A e Bundesliga. Poteva andarmi meglio, poteva andarmi peggio. Vivo il momento. Adesso sono nella Samp e sto bene. Non ho rimpianti. Già da ragazzo avevo capito come funziona, la Juve ingaggia tanti ragazzi promettenti. E per uno che ce la fa, venti no. Io sono ancora in A. È il mio ottavo campionato di A. Un campionato molto esigente e difficile. Se ho resistito così tanto, significa che sono rimasto “vivo” e in gamba per tutto questo tempo. Calcisticamente ho le conoscenze tattiche di un italiano. E la mentalità di squadra, il sacrificio per il bene collettivo, la cura del dettaglio, l’ho imparato in Italia". Secondo Ekdal, la sconfitta con il Torino è figlia soltanto di un momento negativo: "Giochiamo un calcio bellissimo, è stato solo un episodio".